giovedì 11 novembre 2021

Implorazione

 

Signori gestori di stabilimento, vi imploro: non iniziate la solita lagna tipica delle categorie privilegiate che vedono i propri agii incompatibili con la forma attuale di capitalismo, ammetto che sia anomala propendendo più di abbatterla che migliorarla - e in questo caso, nefasto per voi, gli stabilimenti tornerebbero a gestione statale, giammai direte voi - un capitalismo, un imprenditorialismo che s'appoggia all'instabilità delle attività - ricordate no la becera ricerca del posto fisso da tanti di voi deprecata e ridicolizzata - che per migliorare devono sottostare ai periodici cambi di comando, attraverso delle gare legali e controllate. Ma questo a voi non sta bene, paciosi come siete, abituati dai buffetti dei politici, tutti, che si sono avvicendati in tolda, persino Conte vi sostenne agevolando la proroga delle concessioni al 2033, probabilmente perché aveva a fianco quel Cazzaro amichetto del ras del Papeete. Ma ce lo chiede l'Europa, si proprio lei, quella che a volte v'aggrada e quando viene a disturbare l'orticello sabbioso.. apriti cielo! 

Vi imploro di non iniziare la cantilena piagnucolante da qui al 2023, anno in cui si dovrebbe andare in gara: tremebonde analisi di licenziamenti, famiglie sul lastrico, arrivo dei cinesi, fustigazioni, futuri calci nelle gengive mentre ci distenderemo nei lettini noleggiati dal nemico, che verrà di notte, come la Befana, portando marosi e tempeste. 

Siate consapevoli che il sistema che vi permette di ingurgitare grandi incassi sul demanio, che è di tutti, è conformato al determinato, si ad un tempo determinato oltre il quale si rifarà una sana gara ripulente ed energizzante. D'altronde è la stessa metodologia che applicate ai vostri subalterni, giusto?      

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