venerdì 23 luglio 2021

Uno splendido Dibba!


di Alessandro Di Battista

Non vi fate prendere per il culo. Non è in atto nessuna guerra tra giustizialisti e garantisti. Sono scemenze propagate da partiti e giornali (che hanno spesso gli stessi padroni). Banalmente è in atto l'eterno tentativo di una classe politica indecente di salvare ladri, malfattori e amici dei mafiosi.

Soltanto ieri Forza Italia ha realizzato una doppietta degna del miglior Van Basten. Condannati (in appello) per concorso esterno in associazione mafiosa Cosentino e D'Alì. Il primo a 10 anni di carcere per essere stato un referente politico dei Casalesi, il secondo a 6 anni per essere stato a disposizione di Matteo Messina Denaro, il ricercato numero uno in Italia. Il bello è che la lista dei latitanti e il piano ricerca sono responsabilità del Ministero dell'interno. E dove ha fatto il Sottosegretario D'Alì? Al Ministero dell'interno. Roba da Colombia degli anni di Escobar. I due vanno a migliorare il palmares di Forza Italia, il partito che più combatte a favore della salva-ladri del Ministro delle menzogne Cartabia, una legge, lo ricordo, approvata da tutti i ministri, grillini inclusi. D'Alì e Cosentino entrano nel pantheon di Forza Italia. Pantheon dove è presente Marcello Dell'Utri, fondatore del partito e condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Dove è presente Cesare Previti, altro fondatore del partito, ex-Ministro della giustizia, condannato per corruzione in atti giudiziari (corruzione di giudici, e poi parlano di buona giustizia). Dove è presente lo stesso Berlusconi, condannato per frode fiscale, nonché finanziatore di Cosa nostra.

Ebbene dovete sapere che con la riforma Cartabia Cosentino e D'Alì, per esempio, non sarebbero stati condannati. Non sarebbe successo nulla a chi (secondo una sentenza di appello) era referente dei Casalesi o a disposizione di Matteo Messina Denaro. Capite o no perché partiti e alcuni giornali (che appartengono a politici o a soggetti che hanno avuto o hanno problemi con la giustizia) insistono su questa riforma sostenendo la stronzata che senza l'approvazione di questa porcata non arriverebbero i soldi dall'Europa? E capite perché Renzi, che ha problemi con la giustizia, o Salvini (non lui personalmente ma la Lega e diversi suoi esponenti hanno problemi) insistono?

Si chiama voglia di impunità. Roba vecchia ritornata di moda oggi che stanno accadendo molte cose. Forza Italia è tornata al governo (aricomplimenti per chi, colmo di abbondante colla vinilica, l'ha permesso o ci governa assieme). Salvini vuole federarsi con FI magari coinvolgendo Renzi. E tutti hanno riscoperto questo ipocrita garantismo che puzza solo di interesse personale. Esistono i casi di malagiustizia e sono terribili. Esistono, ahimè, in tutto il mondo. Quello che non esiste in tutto il mondo è la sistematica violazione dei diritti delle vittime. Gli "Abele" nel nostro Paese, soprattutto se hanno subito un torto dai potenti, raramente ottengono giustizia. In Italia in galera ci finiscono i poveri Cristi, i colletti bianchi quasi mai. E ora che in molti erano terrorizzati dalla riforma Bonafede, hanno ripreso la strada dell'impunità. Anche per questo ho insistito affinché il Movimento non entrasse in questo stomachevole assembramento. Ora i nodi vengono al pettine. Mi auguro che il gruppo parlamentare sia intransigente, che non si accontenti di ridicole modifichette buone solo a scrivere esultanti quanto falsi comunicati stampa. Insisto, nonostante appaia paradossale, se il Movimento fosse fuori dal governo, con la forza parlamentare che ha, eviterebbe schifezze molto di più che sedendosi di fianco di certa gente!

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