domenica 27 giugno 2021

Articolo

 

I valori fondanti
di Mattia Feltri
Caspita però quest'Europa, piena d'acciacchi e tenuta assieme col mastice, ma ancora vibrante di dignità sui valori fondanti. A Viktor Orbán non l'ha fatta passare liscia: con l'inevitabile unanimità sollecitata dalla misura colma, i capi di governo hanno messo l'ungherese all'angolo per la sua legge omofoba, in effetti una legge da teppista della democrazia, teppista qual è non da ieri ma da molti anni. In particolare mi ha acceso di ebbrezza la protesta del premier svedese: parlando del Recovery, si è detto indisposto a finanziare certe canagliate coi soldi dei suoi contribuenti. Pensate la disdetta: quando mesi fa si pensò di vincolare il Recovery al rispetto dello stato di diritto, l'Unione, allora molto meno ardente, in pratica un'acqua cheta, per non dispiacere al suddetto Orbán decise di demandare la questione alla Corte di giustizia, che si pronuncerà in un paio di comodi annetti. Quindi intanto i soldi si sganciano. E disdetta bis - sarà stata la frenesia - nulla da dire sulla legge che impone agli ungheresi, al capriccio dei datori di lavoro, di affrontare straordinari rigorosamente non pagati. Persino se i datori di lavoro fossero, per puro caso, tedeschi o francesi o italiani. Infine, disdetta ter, la riunione precedente convocata sull'emergenza dei migranti è durata solo qualche minuto, perché tanto non c'era niente da dire: una soluzione non si trova e forse nemmeno si cerca. Disdetta delle disdette, poiché negli ultimi venti anni, secondo stime necessariamente approssimative, di migranti nel Mediterraneo ne sono annegati più di quarantamila. I famosi valori affondanti.

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