Cinquantasette e vai!! Contentezza, gioia, torcide, ad apprendere che finalmente siamo usciti dal pandemico, lo si nota tra l'altro dal ritorno delle grandi navi a Venezia che tutto, ma proprio tutto, stia tornando a come eravamo prima del febbraio 2020.
E quel numerello inerte, insignificante che ancora sta lì come un giaccone di pelle in uno scaffale di un grande magazzino a luglio, e che indica il numero di morti di ieri a causa del Covid, non può che insufflarci gioia e serenità, non è così?
Cinquantasette sono una bazzecola e poi, dai diciamocelo, non ho più tempo per star dietro a queste sciocchezze, ci sono vacanze e progetti da far ripartire, poi il Dragone è proprio l'uomo giusto per la ripartenza, i soldoni andranno ad irrorare le solite tasche, grazie al controllo dell'attuale afono Carletto Bonomi di Confindustria, fino a pochi mesi fa cianciante e miagolante per l'orrore scaturente dalle presunte improvvide scelte di quell'avvocatuccio che c'era prima, un incompetente della malora, che avrebbe voluto destinare fette della tortona europea a ceti sociali che prima di Covid eran silenti ed obbedienti e che oggi, roba da non credere, rifiutano pure dei lavoretti serventi di bianco rivestiti a meno di mille euro al mese, mettiamoci anche un po' di "nero" che non guasta mai, per dodici ore di lavoro senza pause né feste, hai capito dove ci ha portato quello là, roteante attorno alla pochette a quattro punte?
Per fortuna lo abbiamo spiaggiato grazie alla maestria e ai superpoteri di quell'impavido arazzo rignanese amante dell'arte araba rinascimentale, ed oggi eccoci nuovamente in tolda pronti a licenziare, a suabappaltare alla stragrande, riducendo costi e stipendi perché lo sapete vero? Siamo in crisi, crisi nera, lo dice pure il Tiggì, ma adesso per fortuna ripartiamo tutti insieme a parte quei cinquantasette di ieri, ma dai!
Che vuoi che siano? Solo cinquantasette deceduti. Non sono nulla e poi scusatemi, ma mi stanno chiamando per l'apericena! Questa si che è vita!
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