L’amaca
di Michele Serra
Prendete un foglio bianco.
Nell’angolino in alto a sinistra metteteci questa notizia: l’editore americano della biografia di Philip Roth ha deciso di sospendere la vendita del libro perché il suo autore, Blake Bailey, è accusato di molestie da ex studentesse del college dove insegnava trent’anni fa. Ora nell’angolino in basso a destra metteteci l’arringa di Grillo in favore del suo figliolo. O una delle infinite altre espressioni del famigerato, annoso catalogo "quella ragazza se l’è andata a cercare".
Ora guardate bene il vostro foglio bianco: in mezzo c’è ancora un sacco di spazio vuoto, vero? Questo non deve rassicurarvi. Il foglio bianco se lo mangiano tutto intero, e in tempi molto brevi, i due angolini. Qualcuno comincerà a bruciare i libri degli autori degenerati (l’arte degenerata è uno dei bersagli prediletti dai fascismi di ogni epoca). Qualcun altro comincerà a dire che tutto questo non sarebbe successo se le donne fossero rimaste a casa a fare le brave mogli.
E gli omossessuali non avessero preteso addirittura di esserlo. Qualcuno dirà che basta uno sguardo prolungato, una parola incauta, per violare una persona e finire alla sbarra. Qualcuno dirà che è lecito sbattere in faccia agli altri qualunque porcheria, reiterare qualunque offesa, prevaricare su qualunque fragilità, perché questa è la libertà.
Qualcuno sarà violento (è già violento) perché per medicare le proprie ferite la via più breve è diventare sopraffattori. Qualcuno sarà violento (è già violento) perché le ferite degli altri non devono mai essere d’impiccio ai propri porci comodi. E a questo punto — fateci caso — il foglio bianco è già pieno.
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