martedì 23 marzo 2021

L'Amaca

 

L’eccellenza e la siringa
di Michele Serra
Si cerca di capire il guasto della sanità lombarda, oggettivamente tra le più inefficienti nella vaccinazione dei suoi cittadini. Si cerca, anche, di non buttarla troppo in politica, anche se è difficile non farlo di fronte a una regione ricchissima, e con vistose eccellenze, e magnifici ospedali, che si rivela povera e sguarnita sul fronte della medicina di base, della battaglia quotidiana, ambulatoriale, porta a porta, contro il Covid. Come se un esercito disponesse di formidabili basi missilistiche ma avesse una fanteria allo sbando, male approvvigionata, mandata allo sbaraglio.
E allora, come si fa a non buttarla in politica?
Che frutti ha dato, alla prova dei fatti, il forsennato aziendalismo che è stato il faro del centrodestra per decenni, del quale l’opera formigoniana prima, quella leghista dopo, sono stati esecutori zelanti, e la signora Moratti è oggi la molto tardiva testimone? (Moratti sta all’aziendalismo come Cossutta stava all’Unione Sovietica: tetragoni al tempo che cambia il mondo).
Se ciò che non è "eccellenza" diventa solo un costo, una zavorra imputabile di nuocere ai bilanci, come stupirsi se i medici di base si ritrovano soli e male attrezzati per l’emergenza? C’è un’umiltà bestemmiata, nello sviluppo in auge, una tragica incapacità di partire dalle cose semplici, dall’avamposto di quartiere, da quella buona gestione ordinaria che poi, di fronte all’impegno straordinario, è la sola garanzia di farcela. Il giorno che la prosperosa, laboriosa, pragmatica Lombardia trovasse la forza di fare davvero i conti con se stessa, come giudicherebbe una sanità che maneggia macchinari spaziali, salva vite con diagnosi formidabili, ma non sa più tenere in mano una siringa?

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