martedì 16 marzo 2021

L'Amaca

 

Passandosi la borraccia
di Michele Serra
Come Orio Vergani e Alfonso Gatto per Coppi e Bartali, ci vorrebbero grandi cronisti per cantare le gesta di Tajani di Forza Italia e Lollobrigida di Fratelli d’Italia, che proprio in questi giorni stanno per tagliare - passandosi la borraccia - il traguardo del milione di dichiarazioni nei tigì della Rai.
È un’arte. È un sacrificio. Ci vuole il fisico.
Provateci voi, ogni giorno, per anni, a fissare una telecamera e dire, nei pochi secondi concessi: «la situazione è grave, non è tempo di incertezze». Oppure: «I bisogni degli italiani richiedono risposte concrete».
Provate a farlo, per giunta, avendo alle spalle librerie con enciclopedie a rate, vetrinette con tazze, ficus disidratati, stampe ereditate dalla zia, muri di rigorosa desolazione (i miei preferiti).
Ieri Lollobrigida, l’ho sentito con le mie orecchie, ha detto: «molte famiglie sono in difficoltà, servono risposte urgenti». E tutti noi, stupidamente convinti, fino a un minuto prima, che nessuna famiglia fosse in difficoltà, e le risposte possano dunque arrivare anche tra molti anni, che lo guardavamo ammirati, assiepati come la folla lungo i tornanti del Galibier. E pensavamo: formidabile uomo, che a qualunque ora, con l’umiltà del gregario eppure con lo slancio del campione, trova qualcosa da dire, pedalando in salita.
Dei due, i lettori già sanno che prediligo Lollobrigida. È partito molto dopo Tajani, lo sta rimontando inesorabilmente. Più giovane, più periferico (è di Tivoli), non mostra cedimenti. Tajani, per debolezza borghese, a volte è comparso con sfondo di bouganville.
L’ingresso nell’area di governo l’ha ulteriormente rammollito. Lollobrigida no.
È uomo del popolo. Le famiglie in difficoltà possono contare su di lui.

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