Erano altri tempi si dirà. Certo, erano altri tempi, ma non per questo obsoleti, preistorici. Erano i tempi dei rapporti umani, di una grande persona che rappresentava molti, che compartecipava alle difficoltà del mondo del lavoro, il quale non è per niente migliorato, né modernizzato, tutt’altro: sono sorte nuove schiavitù, evolute alla 2.0 per intenderci, per mano di uno gnomo che gli è succeduto alla guida di quello che un tempo era un partito di sinistra.
Quanto ci manchi Enrico!
Quanto mancano la pacatezza, la risolutezza, il farsi carico delle gravi problematiche ruotanti attorno all’uomo nella sua individualità.
Oggi è cambiato tutto: se non sei broker, se non parli di finanza, di intrallazzi borsistici, non ti fila più nessuno; se non sei esperto di banche, di fondi internazionali, di aumento della divaricazione sociale, già di per sé enorme, nessuno si ferma a parlare con te.
Anzi, a pensarci bene c’è ancora qualcuno che mastica quella “vaga idea di socialismo”, ed è vestito di bianco, è argentino, un autentico leone. Proprio ieri sera nel corso di un’intervista ha dichiarato:
“In questo tempo non c’è il diritto di allontanarsi dall’unità. Per esempio, la lotta politica è una cosa nobile, i partiti sono gli strumenti. Quello che vale è l’intenzione di fare crescere il Paese. Ma se i politici sottolineano più l’interesse personale all’interesse comune, rovinano le cose”.
Ecco un altro uomo che vorrebbe andare in giro da solo, e lo ha fatto, fermandosi a parlare con lavoratori per ascoltarne le esigenze!
E chissà se queste parole riusciranno ad entrare nella testa di quel poveretto che da oltre un mese sta tenendo in scacco l’intera politica di maggioranza, per placare i personali rigurgiti di potere, coadiuvato da un’aretina molto ambiziosa, egoriferita anch'ella come il suo mentore. Chissà…
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