Questo Molinari direttore di Repubblica, mi ricorda per certi aspetti il Papà Goriot di Balzac, nel senso che anch'egli si priva dei suoi indiscutibili monili giornalistici, per soddisfare le richieste sempre più stringenti della "figlia" John Elkann, necessitante delle sue risorse per perseverare nell'abbietto progetto di indebolire l'immagine del Premier per i benefici di Famiglia, tra l'altro appena irrorata di 2,9 miliardi di dividendi dalla fusione con la Peugeot pur se - bada ben bada ben - lo scorso anno ottennero la copertura dello Stato, di per sé già sfanculato dalla Regia Casa attraverso il mancato pagamento delle tasse, ora ed in minor quantità versate in Olanda, per un mega prestito da oltre sei miliardi (che poi nelle modeste ma dignitose magioni di noi imbelli acchetati - dove due più due fa quattro - vien pure da pensare che se invece di dividersi quasi tre miliardi, per puro spirito imprenditoriale - ekke è? par di udire sotto la Mole - ne avessero richiesti solo tre in prestito, forse avrebbero fatto una figura meno meschina) e soprattutto di partecipare, con i soliti famigerati loro araldi, alla divisione della torta europea.
Ma Papà Goriot - Molinari si guarda bene dall'ergersi a baluardo della ragione, linea editoriale oramai relegata in soffitta dal giornale che un tempo rappresentava un faro per la cultura progressista; continua a svendere gioielli intellettuali, placidamente, consenziente a dar fuoco alle micce dell'occulta finanziarizzazione economica di cui i suoi padroni rappresentano uno stemma nobiliare, un fulcro inossidabile. Stamani con quel titolone (meglio titoletto) "Un Governo piccolo piccolo", Papà Goriot - Molinari agevola quell'insana concezione virale per cui i presunti inetti, incapaci, indecenti - lo pensano, eccome se lo pensano! - attualmente al potere, dovranno necessariamente essere spazzati via per l'escatologico concetto briatoriano che li raffigura come un enorme ostacolo alla ormai prossima abbuffata di denari post pandemici, per cui già si odono i rombi delle betoniere dei Signori dei Calcinacci, le smanie di ritornare in tolda di tutti i montezemolo nostrani, le ansie dei ricercatori di olimpiadi, l'apprensione per le Tav delle mozzarelle urgenti, l'angoscia per le nuove autostrade costruite sempre a zero costo - tanto paga lo Stato che siamo noi - e nuovi portafogli per le dinastie benettoniane di cui siamo pregni.
Papà Goriot - Molinari con quell'aria timida, bofonchiando, par agevolare cotanto scempio, tra le lacrimevoli mestizie di tutto ciò che ancora rappresenta un oramai esiguo baluardo proteggente, con eclatante difficoltà, dal dirupo, alias l'arrivo del Cazzaro Verde.
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