Danielona era un mix di simpatia ed effervescenza difficilmente riscontrabili in altre persone, era una calamita vivente riuscendo a vivere nel pieno dei suoi mezzi, solo in apparenza carenti ed in difficoltà, si sa infatti che gli occhi di molti ahimè si fermano alle dannate apparenze.
Ci siamo fatti un sacco di risate assieme a tanti amici, durante giornate e serate all'insegna della felicità semplice e immensamente vivida all'insegna delle piccole cose, le più belle - lo dico in questo frangente pur se a volte mi faccio distogliere da artificiose e soporifere alternative che lasciano il tempo che trovano. La sfottevo sul mangiare, suo tesoro riservato, mandandola bonariamente a quel paese, ricevendo di ritorno pan per focaccia allegato alla sua fragorosa risata in grado di espandere in ogni dove il buonumore, sale perpetuo della condivisione dei momenti originali.
Danielona suonava se ricordo bene il pianoforte ed andava a lavorare in biblioteca, non prima di essersi rifocillata a dovere dal panettiere di famiglia, un giorno, mannaggia, bloccato dalla famiglia per la quantità oceanica di acquisti.
Quando ci incontravamo per strada cospargeva ogni dove del sorriso abbracciante, un'agevolazione per risentirmi a casa, in quella casa comune che in gioventù frequentai e che riuscì, contro ogni previsione, a formarmi abbastanza decorosamente.
Ora Danielona è nella Luce, assieme ai tanti amici già partiti per i lidi dell'oceanica Pace.
Sii sempre te stessa Danielona, anche Lassù, alimentando la vera gioia!
Riposa in pace! E grazie!
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