lunedì 9 novembre 2020

Mattutino


S’aggrotteranno, si meraviglieranno, s’indigneranno tra una ventina d’anni gli storici allorché, minuziosamente, dovranno tentare di capire come fu possibile che un energumeno biondastro di tale bassezza, riuscì a governare per un mandato la nazione più potente del pianeta. E scopriranno probabilmente che solo grazie alla pandemia, da lui ritenuta un banale raffreddore, gli fu negato di rivincere le elezioni. Ma il danno sociale più eclatante del biondastro, avrà tempi più lunghi per essere metabolizzato culturalmente: lo sdoganamento dell’ignoranza, del potere asservito alla ricchezza, alla legge del vincente incolto, imbelle, spudoratamente ballista e alla relativa miniaturizzazione dei concetti basilari una sana democrazia.
Certo i segnali di questa metamorfosi furono già avvertiti nelle nostre lande durante l’Era del Puttanesimo e della seguente e similare Era del Ballismo, ma erano episodi controllabili, segnali di fumo che avrebbero potuto allertare le menti lucide ma oramai intorpidite dalle troppe verticali di Krug. L’eclatante danno alla ragione portato dal Riccastro biondo è un grave ferimento alle basilari regole della coabitazione sociale, sfociante nei terrapiattisti, nei suprematisti, e nella becera forma di razzismo subdolo, scatenante quel pensiero comune in grado di arretrare le conquiste sociali di decenni di lotta. Sparendo il cowboy, confido che si squagli al sole anche lo gnomo di casa nostra, instabile psichicamente ma ancora in grado di arrecare danni alla collettività.

Nessun commento:

Posta un commento