venerdì 2 ottobre 2020

Resoconto

 


La serata stava sciorinando le canoniche ritualità, i ragazzi calcavano già il prato sconosciuto di chi - chi? Rio Ave? ma per favore! - del calcio fa una passione; la voglia di andare su La 7 a sentire le purezze del Dibba, oramai talebano sognatore fancazzista - ma questo è un altro discorso - stava per aver ragione, ma la comparsa improvvisa a fianco alla pianta del Paron che in puro triestino mi dice - non cambiar canale mona! C'è Daniel! - mi ha riportato nei giusti canoni della passione viscerale - cavolo gioca Daniel il figlio di Paolino! Mai e poi mai lascerò il canale! Per rispetto al mito! - e neppure il gol di Saelemaekers, annunciatore di un proseguo pregno di sonnolenza mi ha indotto a compiere l'insano gesto scanalante.
Ma il fato è mignottoso e il pareggio mi ha incuneato quella speciale accapponar di pelle tipica di ogni smanioso, e a volte rancoroso, sognatore di trionfi dei colori amati. Il 2-1 dell'Rio Ave ne ha modificato il significato in "Ave Regina di noi incalliti tifosi! Non permettere che subiamo una disfatta di proporzioni cosmiche, evita che domani accusiamo un malessere per dribblare i tanti nemici che abbiamo sul globo i quali, essendo gobbi da decenni, non attendono altro che queste disfatte per renderci grama la vita!"
Sarà stata questa invocazione ma al 120" quel rigore è stato da me salutato come un segno dei cieli e gustato con una piccola ola casalinga con canti e cori solitari che avranno incuriosito i vicini.
E poi i rigori: non so perché ma ad un certo punto mi è apparsa vicino alla tv Kim Kardashian e il suo fragoroso lato B, quasi a ricordarmi l'incredibile discesa della dea Eupalla ad evitare una clamorosa esclusione dal proscenio che ci appartiene, quasi un gesto di riverenza. E quel palo - palo mi ha ricordato il misterioso, l'imponderabile, portandomi a entrare nel dolore mai sopito di quella maledetta finale con i rossi albionici e quel tiro di Sheva - sia sempre lode a lui! - a pochi minuti dalla fine che per volere degli astri, e della sfiga, prese una parabola ad minchiam per andar dietro al portiere evitando di entrare, minando, forse per sempre, la mia valvola mitralica. E quando Gigio, finalmente, si è deciso di pararne uno è stata una torcida sfrenata per la casa, subito frenata però da un dubbio che vorrei condividere con Pioli: vorrei ricordarle mister che se si soffre così col Rio Ave - Rio Ave capito? Sembra l'essenza del dilettantismo, una volta c'era il Rio Major- tra due settimane allorché incontreremo Piangino Parrucchino la mia pompa non reggerà l'urto e mi avrà sulla coscienza!
Buon Sheva a tutti!

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