sabato 24 ottobre 2020

Quando ci vuole...


No, non è un paese sottosviluppato quello che ha emesso il documento “Triage dei trattamenti di medicina intensiva in caso di scarsità di risorse!” È la regina dei “cifacciamoicazzinostri” per antonomasia, l’essenza dell’antipatia, la Lavatrice di sporchi denari frutto di mefitici affari, ancor più del tempio di satana Ior di marcinkunsiana memoria. Il regno della multinazionale che insegnò alle giovani donne africane a non allattare per poter rifilar loro il latte materno surrogato in busta, si proprio lei, la tanto decantata Svizzera. Dall’alto della loro ottusità ecco il decalogo pro medici sfanculante Ippocrate e quel giuramento granitico esigente sempre, e per sempre, l’azione sanitaria pro vita, mai indirizzabile verso la signora nera con falce. Ma questi cioccolatai incarogniti dallo sterco demoniaco ammassato nei loro straripanti forzieri, a pagina 5 del documento istruiscono chiaramente che, in caso di situazioni emergenziali, non dovranno accedere alle terapie intensive gli ultrottantacinquenni, anche se freschi e sani come un pesce, e i settantacinquenni con gravi patologie come cirrosi, insufficienza renale cronica etc. etc. 
Essere la sede internazionale della Croce Rossa pare non sia servita ad un cazzo - mi scuso per il francesismo ma quando ci vuole ci vuole!- Ho avuto la fortuna di conoscere anziani ultra ottantenni più giovani di tanti giovani già anziani. E il pensiero che, pur avendone mezzi e risorse, questo rutto incastonato tra i monti abbia deciso di lasciarli soli verso il dirupo finale, m’infervora al tal punto da indirizzare alle zucche vuote governanti questo pulviscolo culturale, il primo mattutino, improcrastinabile, sfavillante, sonoro, nestleliano vaffanculo! Ops!

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