mercoledì 16 settembre 2020

In suo nome


Non era rubicondo, né paonazzo e neppure “talarato” come tanti colleghi impegnati più o meno in intrugli mnemonici pregni di latinorum. Don Roberto Malgesini era secco come un’acciuga, fuori dai tanti schemi pulsanti di turiboli ed incenso, lui era conscio della promessa e per niente turbato dal misterioso fuoco che inspiegabilmente non lo consumava pur ardendogli nel petto, e per questo sfidava il pensiero comune, che di comune non ha più nulla se non la totale desertificazione degli animi e della socialità, perseguendo la sua missione in virtù ed in vista del Premio. 
Quali sconvolgimenti delle abitudini consolidate come il corrersi dietro circolarmente senza un perché, può provocare la notizia che oggi su queste terre una volta frenetiche ed inusuali, possiamo toccare, vedere, avvicinarci ad un martire? Che sconquasso provocherà l'assassinio di don Roberto nelle placide distese zuccherose che abbiamo lasciato ci preparassero per "amacare" il tempo, oziosamente, in attesa di una fine naturale che idealmente procrastiniamo sempre più, tra lifting e quant'altro? 
La corona dei martiri, il sacrificio finale, totale, per il Regno. Che succede? Non vorrete mica credere ancora a queste panzane? Certo, era un brav'uomo, ma se invece di girare se ne fosse stato in canonica sai quanto ancora avrebbe campato? 
C'è qualcosa di stordente in questa storia, quasi non si riesce neppure a prendersela con il suo assassino, tanto è la percezione del soave, dello stordente, dell'incredibile, della concretizzazione di quelle parole mandate al catechismo giù a memoria come le pilloline con lo zucchero "Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà" Lc 9, 22-25. Perdere la propria vita? Ma stiamo scherzando? E per cosa poi, per salvarla? Ma di che cosa stiamo parlando? 
Il martirio di Don Roberto risveglia molti cuori, tra cui il mio. Un gesto, un episodio di violenza ribaltante, sminuzzante le concezioni filosofiche attuali, un rombo nel silenzio degli smartphone, un grido alzante migliaia di volatili, un'immersione nel mistero che molti di noi cercano invano di allontanare. 
Esempi, stordimenti, annunci, concetti inauditi, premi, regno. 
Fai buon viaggio don Roberto! E grazie!         

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