sabato 22 agosto 2020

Ohh Selvaggia!


sabato 22/08/2020
DISCOTECHE E CHAMPAGNE
Tra pizza e focolai, l’anziano Briatore fa un’estate di m…
BATTUTO SUL CAMPO

di Selvaggia Lucarelli

Non è un’estate facile per nessuno. Chi rientra dall’estero e deve farsi 9 ore di coda per un tampone, chi non è stato all’estero e ha schivato gli assembramenti soggiornando una settimana all’hotel Belvedere di Rogoredo, chi è stato in discoteca a Gallipoli e sta facendo i tamponi pure per il cimurro, chi si vanta di aver trovato una spiaggia che se andavi in certi orari c’eri solo tu, poi gli chiedi “In che orari?” e ti risponde “dalle tre alle quattro del mattino, facevamo pure la pesca a strascico con due albanesi”. Insomma, un’estate complicata per tutti, ma per Flavio Briatore è davvero un’estate di merda.

L’uomo il cui credo è “Il turismo delle ciabatte non dà niente al territorio” ha finito per prendersi a ciabattate con tutti - turisti, sindaci e commentatori social - investendo di una commovente utilità sociale proprio la ciabatta. La sua, certo, ricamata con le iniziali d’ordinanza, ma dove FB, nell’estate 2020, non sta più per “Flavio Briatore” bensì per “Focolaio Billionaire”.

Il tutto ha inizio con le foto della sua pizza nel nuovo locale “Crazy pizza” a Montecarlo. Se non le avete ancora viste, immaginate di arrivare tardi dal lavoro e di dire a vostro figlio adolescente al telefono: “Scaldati una pizza surgelata che io faccio tardi!”. Vostro figlio accende il forno e nel frattempo torna a giocare a Fifa20 davanti al computer, si dimentica della pizza in forno e dopo 40 minuti si ricorda. Ecco, quella è la foto della pizza sponsorizzata sui social da “Crazy pizza” di Briatore. Che voglio dire, se riesci a vendere a 25 euro quella pizza a un armatore russo abituato a pasteggiare a caviale e da Flavio Briatore è convinto di mangiare la vera pizza italiana con mozzarella di mucche che da una tetta buttano fuori latte e dall’altra Dom Perignon 2006, sei sicuramente un genio. Un genio, però, che non tiene conto di due cose: della venerazione italiana per la pizza e della venerazione italiana per i delitti d’agosto, per cui l’omicidio della margherita perpetrato nella pizzeria di Briatore in piena estate, è diventato il tormentone del momento.

A Briatore, l’italiano medio, ha perdonato tutto, dall’amicizia con Donald Trump alle fughe nelle isole Vergini per sfuggire alle condanne al lifting che lo ha trasformato in Eric di Beautiful. La pizza cianotica, con la mozzarella che sembra il Vinavil quando si secca, non gliela perdoneremo mai. Mai. Neanche se convertisse il Billionaire in un monastero per la terapia del silenzio. Ma l’estate di merda di Briatore non si esaurisce con la pizza cagionevole. Briatore, col suo Billionaire, entra a gamba tesa anche sulla polemica relativa alle discoteche e alle decisioni di chiusura per il Covid. In particolare, se la prende col sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda, colpevole di aver inasprito le restrizioni del governo in Costa Smeralda.

“Abbiamo trovato un altro grillino contro il turismo!”, ha tuonato Briatore in un video postato su Facebook. E poi: “A me spiace per i nostri clienti, la costa Smeralda si stava riprendendo, abbiamo portato giù i calciatori, non capisco è una vendetta? Questa è gente che non ha mai fatto un cazzo nella vita, Arzachena nessuno sa dove cazzo sia, la conoscono lui e due pecore!”.

Ora, a parte che Flavio Briatore è rimasto ancora a quell’idea di turismo per cui se non hai Bobo Vieri sotto l’ombrellone, non fai girare l’economia, a parte che ora che ha perculato i sardi, se vuole tornare in Sardegna, farebbe bene a fare un secondo lifting e ad assomigliare a Giuseppe Verdi, a Geppi Cucciari, a chi vuole, purché non a se stesso (cioè a Eric Forrester), c’è da dire che qui Flavio Briatore ha avuto anche un po’ di sfiga. Anziché trovare il sindaco remissivo e impressionato dalle parole di sfida dell’imprenditore famoso, gli si è parato davanti un formidabile paraculo che prima lo ha sbeffeggiato dicendo che nel suo video di invettive lo aveva scambiato per Crozza, poi, con l’efficacia del passivo aggressivo che usa l’arma del sarcasmo, ha osato l’affronto peggiore. Ha affondato: “Questa ordinanza serve a tutelare soprattutto gli anziani come lui”. Gli-anziani-come-lui. Roba che se prima Arzachena la conoscevano solo due pecore, dopo questa battuta la conoscono pure gli Uiguri in Cina.

Immaginate la botta. Uno che a 70 anni sceglie le fidanzate su TikTok, ha la faccia più tirata della pasta della sua Crazy Pizza, inizia e chiude tutti i suoi video con “Ciao Ragazzi!” convinto di avere il target di Benji e Fede, si sente dare dell’anziano da un giovane sindaco di provincia. Non solo. Il giovane sindaco lo ha pure incluso nella categoria da proteggere col tono paternalistico di chi parla ai vecchietti indifesi, cagionevoli, fragili che le generazioni più giovani devono difendere da questa brutta epidemia. Roba che Briatore deve essere andato subito a piangere in una capsula criogenica.

Tutto questo sarebbe già abbastanza per decidere in via definitiva che quella di Briatore è l’estate di merda più di merda che si possa immaginare, se non ci fosse stato un ulteriore colpo di scena: dopo aver invitato il sindaco di Arzachena a chiedere scusa ai suoi dipendenti, viene fuori che sei suoi dipendenti sono positivi al Covid. Quindi, al limite lui deve chiedere scusa ai suoi dipendenti e ai suoi clienti perché adesso ci sono decine, forse centinaia di persone che dovranno fare il tampone e finire in quarantena per essere state nei suoi locali. E a proposito di suoi locali. Se fossi in Briatore, già che ci sono, farei fare il tampone pure alla sua pizza: ha la cosiddetta “faccia che non mi piace per niente”.

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