Il sabato mattina dal barbeo è un rito primigenio, esigente alcune regole comportamentali per poter contraccambiare quella soavità che nei tempi andati era riassunta nel panno caldo post rasatura.
Mancando le riviste per regole pandemiche, la discussione le sostituisce, argomentando non sulla metempsicosi, ma sulla tematica regina del luogo, con a contorno impercettibili, leggiadre, trattazioni passeggere su calcio, cronaca e meteorologia.
Mentre il rumore delle forbici accompagna il gnoccam excursus, ecco entrare un inaspettato novizio, lo comprenderò dal successivo taglio richiesto, mancava solo la tazza, che mi ha portato a declamare i Fioretti e il “Laudato sii” accompagnante la sua scelta vocazionale.
Il sabato mattina dal barbeo, l’ovatta distogliente dall’ovvietà che sia un altro sabato.
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