mercoledì 3 giugno 2020

Ripartenza


Oggi dunque si riapre, si riparte. Dopo oltre due mesi di forzata clausura l'Italia è pronta al riavvio. 
Sono stati giorni scuri, deflagranti, isolati, timorosi. Strade vuote, assenza di contatti, fobie assalenti nel silenzio del mondo. Abbiamo pianto, tifato per gli eroi in camice bianco, già dimenticati e a volte insultati perché rientrando a casa avrebbero potuto infettarci. 
La ricerca di visibilità, l'ossessione della notorietà ha creato sottospecie di viventi che si sono ripresi, postandosi in tutte le salse, diventando insegnanti di yoga, chef impareggiabili, musicisti, intrattenitori, imbonitori. 
Ma al cuor non si comanda, il tanto famigerato silenzio si è rivelato contrariamente alle aspettative un utile compagno di viaggio. Perché, con fantasia e ricordi, il nostro cervello si è comportato né più né meno del mare nostrum che incredibilmente è magicamente divenuto limpido, cristallino. Anche in cervice infatti, scomparso il vociare, l'aria fritta, la smania del nuovo oggetto del desiderio, si è potuto constatare la grandezza della nostra immaginazione. Personalmente ho viaggiato molto, superando colonne d'Ercole che credevo granitiche, sorvolando lidi e scenari mal riposti in precedenza. Ho goduto, lo ammetto, della tanto vituperata tristezza, mi sono immortalato all'altare del trastullamento insalubre, sono stato nei ghiacciai eterni, ove non occorrerà andarci più di persona essendo scomparsi, ho incontrato amici che soggiornavano nei meandri della psiche, mi sono venuti in mente momenti che credevo aver vissuto in altre vite, ho riscoperto la gioia del cazzeggio, la regola monastica dello scandire il giorno in base alla spremuta, alla paglia, alla lettura dei giornali, al tg, alla pennnica, alla merendina, al libro sempre intonso seppur avidamente attaccato dal prologo in poi. 
Si riparte dunque! Per andar dove? Gulp! 

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