Si narra che nell'ottocento in un non meglio precisato paesino dell'Alsazia un curato inaugurò in pompa magna una casa chiusa e nell'occasione pare, lo riferiscono le cronache locali di allora, sia stato coniato il detto "che dio me la mandi buona."
In un altro paese della bassa Sassonia invece nel 1934 un diabetico tagliò il nastro della pasticceria più chic della zona; l'evento pare abbia dato i natali all’oramai strabusato slang "checazzoc'entra?"
In Renania invece attorno al 1964 un posseduto demoniaco in preda a continui spasmi ebbe l'onore di dare il via alle vendite di una cristalleria con pezzi pregiati che chiuse dopo appena ventiquattro minuti, lo riporta il "Frastencazzen" quotidiano locale, stabilendo un difficilmente superabile record di fallimento istantaneo.
E' cronaca di ieri la triste notizia della presenza sul ponte di Genova di un imbucato proveniente da Roma, ancora debitore di 49 milioni alle casse comuni, in preda ad un raptus per una grave forma di presenzialismo, definita dal "Psichiatria psicosomatica" di Glen Gabbard "allacazzo&campana"; il soggetto si è presentato travestito da lavoratore, tipico atteggiamento di un instabile di tali proporzioni, salendo sul carrozzone di coloro che in realtà hanno costruito in tempi celeri la struttura. Tra l'altro ha anche definito i pannelli solari, pannelli al metano, per la gioia della sua enorme claque che non sa distinguere un calippo da un martinetto idraulico.
Non contento pare che nei prossimi giorni si recherà al museo egizio di Torino in occasione del termine della traduzione dei papiri appartenuti al Faraone Kiminkiaè e dal suo enturage, da noi intervistato al termine dell'adorazione dell'ampolla del dio Po, sembra che l'imbucato si approprierà pure del successo della minuziosa ricerca, avendo fagocitato un imprecisato numero di faraone e patate durante le gare di rutti con Calderoli, elencando come al solito una lista di cose o persone dal suo sterminato archivio personale (forse nell'occasione userà "dopo che i metronotte, i linotipisti, gli affabulatori, i predatori, gli spargitori di sale non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione...")
In un altro paese della bassa Sassonia invece nel 1934 un diabetico tagliò il nastro della pasticceria più chic della zona; l'evento pare abbia dato i natali all’oramai strabusato slang "checazzoc'entra?"
In Renania invece attorno al 1964 un posseduto demoniaco in preda a continui spasmi ebbe l'onore di dare il via alle vendite di una cristalleria con pezzi pregiati che chiuse dopo appena ventiquattro minuti, lo riporta il "Frastencazzen" quotidiano locale, stabilendo un difficilmente superabile record di fallimento istantaneo.
E' cronaca di ieri la triste notizia della presenza sul ponte di Genova di un imbucato proveniente da Roma, ancora debitore di 49 milioni alle casse comuni, in preda ad un raptus per una grave forma di presenzialismo, definita dal "Psichiatria psicosomatica" di Glen Gabbard "allacazzo&campana"; il soggetto si è presentato travestito da lavoratore, tipico atteggiamento di un instabile di tali proporzioni, salendo sul carrozzone di coloro che in realtà hanno costruito in tempi celeri la struttura. Tra l'altro ha anche definito i pannelli solari, pannelli al metano, per la gioia della sua enorme claque che non sa distinguere un calippo da un martinetto idraulico.
Non contento pare che nei prossimi giorni si recherà al museo egizio di Torino in occasione del termine della traduzione dei papiri appartenuti al Faraone Kiminkiaè e dal suo enturage, da noi intervistato al termine dell'adorazione dell'ampolla del dio Po, sembra che l'imbucato si approprierà pure del successo della minuziosa ricerca, avendo fagocitato un imprecisato numero di faraone e patate durante le gare di rutti con Calderoli, elencando come al solito una lista di cose o persone dal suo sterminato archivio personale (forse nell'occasione userà "dopo che i metronotte, i linotipisti, gli affabulatori, i predatori, gli spargitori di sale non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione...")
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