Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
sabato 9 maggio 2020
L'Isola Mento - giorno 57
Niente, non c'è nulla da fare! Ovunque ti giri in questa martoriata terra, percepisci il laido tentativo di inficiare l'azione di un governo che ha dovuto affrontare una situazione inimmaginabile, mai provata prima. Latrano tutti senza dignità, ogni spunto è valido per lamenti, critiche, atteggiamenti suini, da ribaldi, senza cuore né talento.
Una lagna invereconda, sfanculante la necessità di stare uniti a combattere il nemico pandemico comune. Solo in queste lande accadono fatti deplorevoli quanto la bassezza culturale degli gnomi al servizio del male comune, la destabilizzazione.
Regioni che anticipano riaperture col solo intento di rompere i coglioni: Bolzano e l'amichetto del Cazzaro ad esempio. Ma cosa cazzo conterà una settimana se non l'intento di evidenziare la supposta incapacità governativa? Sono a statuto speciale, succhiano denari enormi annualmente, maledicono la loro appartenenza. Leviamoceli dai coglioni una buona volta!
E poi le regioni in odore di elezioni, la Liguria di Toti inviante mascherine sponsorizzate, il Veneto zaista tendente sempre a differenziarsi, la Lombardia che finge che tutto vada bene madama la Marchesa, mentre resta ahimè il centro più stressato dall'epidemia, avendo anche la disgrazia di essere guidata da inetti profeti di quella ospedalizzazione rea di aver infettato in ogni dove, con la più bassa percentuale di tamponi, con un'inefficienza tale che nei tempi lugubri di marzo ha mandato allo sbaraglio persone ancora positive dentro le case di cura, carceri per anziani, infettando in ogni dove.
Miasmi si levano da ogni parte retti e diretti dall'impenitente Cazzaro e dalla Sora Cicoria, tra l'altro pure gestori di trasmissioni deleterie alla "Non è l'Arena" in cui tutte le settimane è ospite tal Gilletti.
Sparlano i Porro, i Minzo, le canaglie di Libero, lo stipendiato dal tangentaio della mafia Sallusti, i pagliacci alla Liguori, la perpetua di Rete 4 con l'unico scopo di inficiare ogni valida azione governativa, allontanando, sminuendo, il consenso popolare al Premier, di regola in paesi seri e democratici sorretto da tutti, per la causa comune, vedasi il Portogallo che ha saputo gestire, unitariamente, al meglio la pandemia, divenendo esempio per tutti.
Qui da noi invece è impresa impensabile per via della porcilaia di cui sopra.
Svetta tra la marmaglia un nome, per me un eczema che mi ha allontanato da letture cittadine quale il Secolo XIX: Mattia Feltri, commentatore della vasta proprietà editoriale della Famigliola Sabauda retta da quel John che preferisce pagare meno tasse in Olanda, il che è tutto dire e riaccende la domanda, irrisolta, sul perché non fare una legge che vieti ai grandi imprenditori di possedere giornali. Ebbene questo falsario fumettistico ogni giorno non smette di smerdare ad hoc verità e retta via professionale. Ogni qualvolta lo leggo mi si riaccendono focolai in zona sacrale di fastidiosissimi eczemi. Un bugiardo che oggi scrive: "Prendete i famosi 376 boss provvisoriamente scarcerati da Bonafede."
Questa è una bugia, una fandonia, canaglia pennivendolo!
Non può non sapere l'inetto che esiste, per fortuna, l'indipendenza della Magistratura e la separazione dei poteri a cui nessuno può, ripeto per fortuna, frapporsi, siano ministri o presidenti. Quindi, caro il mio falsario, Bonafede non ha scarcerato nessuno, e stento a credere che tu, pinocchio, non conosca la Costituzione. La conosce ma per ossequioso rispetto alla linea editoriale, a quando un corsivo sulle tasse in Olanda?, sproloquia falsità cercando di accalappiare allocchi! E Repubblica, la ciliegina sulla torta del nuovo impero sabaudo, non è da meno (ho appena disdetto l'abbonamento a Rep)
Verrebbe da preparare cervogia e zaino, tanta è la rabbia. Ma s'insuffla il calmierante versetto evangelico a ricomporre i sensi snaturati da questi sciacalli: "Lascia che i morti seppelliscano i morti."
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