venerdì 1 maggio 2020

L'Amaca di Michele Serra


Ma come sono messi, a destra?
di Michele Serra
Fossimo cittadini di un altro Paese, meglio ancora di Marte, potremmo seguire con supremo divertimento l’incredibile spettacolo dei fascisti veri (Meloni) che danno frequenti lezioni di misura e di savoir faire ai fascisti improvvisati (Salvini), che perfino nei dettagli — i modi truci, la mascherina nera, l’occupazione vociante e sgomitante del Parlamento — sembrano molto più fascisti dei fascisti. Come modello antropologico, ilcapo ultras (Salvini) è decisamente più impressionante della capessa di borgata.
Nel secondo caso ci si può illudere che una gita a Frascati porti a una transazione pacifica, nel primo si cerca riparo nel bar più vicino sperando che non ti vedano.
Meloni moderata? Non fatelo sapere a Steve Bannon e all’internazionale nera, che proprio su di lei puntano le loro carte.
Certo appare un poco meno violenta e più riflessiva, diciamo meno maleducata, del suo nemico interno; l’effetto potrebbe essere che l’Uomo Forte, ma poco sagace, sta regalando voti alla Donna Abile, che glieli sfila dalle tasche senza dover fare niente. Fa tutto lui.
È un problema che ci riguarda solo di riflesso. Riguarderebbe, ovviamente, l’elettorato italiano di destra, largamente indifferente all’antifascismo (non hanno ancora trovato il vaccino) e dunque liberissimo di orientarsi, tra Meloni e Salvini, con assoluta spensieratezza.
L’alternativa "liberale" sarebbe Berlusconi. Questo per dire come sono messi, a destra. Per parziale consolazione di noi di sinistra.

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