giovedì 9 aprile 2020

L'Isola Mento - giorno 27


Entrando nel Triduo Pasquale, apparentemente illogico, continuo ad avvertire la smaniosa ed impellente richiesta di ricominciare l'"anormalità" di prima che, se da un lato riveste carattere reale di urgenza visto che molti di qualcosa dovranno continuare a campare, dall'altro evidenzia la conclamata sperequazione celata da decenni dietro alla sonnacchiosa apatia da virus mediatici (a proposito: una vip ha vinto il Grande Fratello, se questo v'aggrada lo spirito.)

L'occasione storica di questi tempi non dovrebbe essere gettata alle ortiche. Ripartire sì ma con iudicio, rispetto, nuove regole. Non la pensano sicuramente così i tanti, pochi rispetto alla massa, detentori di quel potere finanziario da sempre spartiacque tra la vita e la sopravvivenza. 

Lombardia, Piemonte, Veneto stan facendo i diavoli a quattro per riaccendere i motori produttivi in barba ai 542 morti di ieri. E nel gran bailamme di queste ore mi sorge spontanea una domanda: 

Tutti, ma proprio tutti i sior Padron necessita di denari freschi per ricominciare? Non è che la famigerata modalità d'occultazione dei proventi non contempli il dignitoso rischio d'impresa? 
Il capitale, il dannato capitale, adesso ci è chiaro, è alla base di tutti i mali, le apatie, le dormite di spirito e corpo. Il sistema esigente appiattente innumerevoli vite, continuerà nel suo corso storico sino a quando non ci risveglieremo dal torpore. 

Guardate il nuovo spot FCA: stupendo, musica rabbrividente, parole d'estasi e alla fine quella frase "noi ci siamo" pur non pagando più le tasse da noi, ma in Olanda! 

Ed ora alcune parole di Papa Francesco pronunciate ieri:

Oggi il commercio umano è come ai primi tempi: si fa. E questo perché? Perché: Gesù lo ha detto. Lui ha dato al denaro una signorìa. Gesù ha detto: “Non si può servire Dio e il denaro” (cf. Lc. 16,13), due signori. È l’unica cosa che Gesù pone all’altezza e ognuno di noi deve scegliere: o servi Dio, e sarai libero nell’adorazione e nel servizio; o servi il denaro, e sarai schiavo del denaro. Questa è l’opzione; e tanta gente vuole servire Dio e il denaro. E questo non si può fare. Alla fine fanno finta di servire Dio per servire il denaro. Sono gli sfruttatori nascosti che sono socialmente impeccabili, ma sotto il tavolo fanno il commercio, anche con la gente: non importa. Lo sfruttamento umano è vendere il prossimo.

Pensiamo a tanti Giuda istituzionalizzati in questo mondo, che sfruttano la gente. E pensiamo anche al piccolo Giuda che ognuno di noi ha dentro di sé nell’ora di scegliere: fra lealtà o interesse. Ognuno di noi ha la capacità di tradire, di vendere, di scegliere per il proprio interesse. Ognuno di noi ha la possibilità di lasciarsi attirare dall’amore dei soldi o dei beni o del benessere futuro. “Giuda, dove sei?”. Ma la domanda la faccio a ognuno di noi: “Tu, Giuda, il piccolo Giuda che ho dentro: dove sei?”.

(27. Continua... Tourmalet permettendo...)

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