mercoledì 18 marzo 2020

Come da accordi ecco la rubrica!





L'Isola Mento 
Giorno 5
Sbuffo e mi lamento, e questa è la parte seria, guardando i tornanti come muri che si succedono qui su questo Tourmalet. 
Vorrei tanto che ognuno di noi, che magari si sta innervosendo perché anche oggi non riuscirà a fare lo struscio con tanto di Spritz al seguito, riflettesse su come moltissimi nostri amici che non conosciamo neppure, stanno guardando soffitti, udendo gelidi rumori di macchinari, nelle stanze sempre più stracolme degli ospedali.
Chi crede nelle preghiera s'adoperi in tal senso. Chi non la pensa così pensi lo stesso alle centinaia di nostri connazionali che in queste ore non possono neppure ricevere visite di mariti, di mogli, di figli, di nonni. Sono soli, tremendamente soli dentro ad una specie di casco sbuffante ossigeno, non possono ricevere notizie, non possono sentire ciò che l'eroico personale sanitario dice loro, il rumore dell'ossigeno è forte. Non possono prendere il cellulare per sentire voci amiche, guardano il soffitto e lo fanno mediamente per venti, lunghissimi, interminabili, eterni, giorni. Una tragedia nella tragedia che abbiamo il dovere di fare nostra, credo nella solidarietà, credo che tutti loro potrebbero sentire la nostra vicinanza. Parlano con gli occhi, temono l'aggravarsi delle loro condizioni fisiche, un supplizio infinito. Ed i loro cari come trascorreranno le giornate non potendo recarsi da loro? Avvolti nel marasma mediatico osserveranno le lancette del tempo scorrere, sognando di poter ricevere notizie di miglioramenti, tra angosce inimmaginabili. Occorre stringersi come comunità anche attorno a loro, siamo un popolo, almeno spero, il dolore e la fatica s'accentueranno solo se sarà viva e presente la compartecipazione. 
Ora mi depressurizzo:
Ho fatto un sogno, due porte: in una c'era Diletta e altre amiche sorridenti, nell'altra il bar della colazione mattutina.
Confesso di non aver avuto dubbi: mi sono buttato dentro il rito scomparso dell'alba che come tutte le ritualità è divenuto oggetto di smanioso desiderio di riviverlo: il solito saluto ai soliti avventori, la Gazza in mano ad uno sfogliatore compulsivo, l'ansia di non vederla finire nelle mani dello "studioso" colui cioè che se la rigira tra le mani per più di dieci minuti; la focaccia addentata mentre entra il signore anziano bofonchiante nel dare il buongiorno, le discussioni sulle tematiche da bar, calcio e ... ops! tralascio ma è chiaro! E poi il Vociante, colui che parla come se fosse dentro ad un hangar con i motori del Boeing accesi, le facce solite ancora sonnecchianti, il caffè degustato con destrezza, la paglia che s'accende immediatamente dopo, la teatralità ripetuta in stile "Ricomincio da capo" con Bill Murray. Quanto mi manca, ci manca la normalità! 


La vignetta di oggi è figlia di un messaggio notturno subliminale intorbidente la cervice: in effetti hanno ragione quei due. Stiamo parlando di una calamità umanitaria senza precedenti recenti, tutto il pianeta è chiamato ad uno sforzo immane per limitare i decessi. E ci dovremmo preoccupare di che altro? Facciamo debiti immensi. Ma nei confronti di chi? Se al posto di un luogo clownesco di veri pagliacci che comunemente chiamiamo ONU, ci fosse un'autorità seria, riconosciuta, rispettata da tutti, le indicazioni sarebbero precise, inossidabili: lasciamo stare tutto e concentriamo gli sforzi comuni contro quel bastardo di virus. Pertanto stop agli investitori che devono guadagnare, basta scambi azionari, tutto quello che serve per arricchire i già sfacciatamente ricchi si ferma. Si spende per attrezzarsi, e chi vende macchinari lo fa come fossimo in guerra, mettendo cioè da parte gli enormi lucri autorizzati dal nostro babbanesimo imperante. Non si dovrebbe permettere ai soliti noti di trarre profitto da certe situazioni come è quella che stiamo vivendo. Gli stati dovrebbero nazionalizzare tutti i beni necessari per andare avanti nel migliore modo possibile. Si dovrebbe andare a stanare chi non partecipa alle spese comuni che servono, tra l'altro a pagare a soli 1600 euro mensili, l'eroico personale medico e paramedico. Si dovrebbero prosciugare gli infami conti off shore, a proposito: dieci milioni di nostri soldi sono stati elargiti dal Coniglio Fuggiasco in Costa Azzurra e tantissimi lo stanno incensando quale buona e brava persona (vedasi babbanesimo) salvaguardare stipendi e pensioni e dedicarsi esclusivamente a venir fuori da questo pozzo apparentemente senza fine. Si, ora i soloni peripatetici a gettone presenti in video sghignazzeranno con la solita frase ninnolo : "ma cosa dici!! Se si ferma l'economia finisce tutto!" liet motiv classico di quando c'è da dare aumenti, limitare i guadagni di pochi sulla pelle di molti. Rispondo purtroppo e forse populisticamente, ma non me ne frega una mazza: ma se uno ha un patrimonio di qualche milioncino, o addirittura di miliardi, che cazzo mi frega a me se oggi non può vendere azioni o investire in case, uffici? Non è una necessità. 

Verra sera anche oggi e già m'angoscia non vedere la fila di furgoni entranti in città, che sino all'anno scorso detestavo. La Fiera non agguantava gran simpatie da parte mia, diciamo che vi andavo più dietro a "sollecitazioni" che per brama. Ma mi manca pure lei, quest'anno sarebbero stati quattro giorni. Sarei disposto pure a non incazzarmi con quelli che creano gli imbuti fermandosi e facendo capannello in mezzo alla via pregna di visitatori, mettendosi a parlare magari col vicino di casa incontrato una mezzoretta prima. E poi non mi farebbe innervosire le code al panino con la porchetta, l'acquisto dei brigidini, delle frattaglie inutili che ogni anno acquistavo senza freni inibitori, essendo stato abbacinato dal signore col microfono all'orecchio; i profumi, i palloncini dei bimbi che celano la vista di cacche per terra calpestate a pieni talloni, il vociare, i banchi uguali tra loro, le novità dell'altr'anno, il torpedone dei bomboloni portante la glicemia a livello da primato, e poi i canarini che gracchiano, i pesciolini che si fingono fritti, i criceti che si travestono da topastri per evitare l'acquisto e il relativo inferno che gli si prospetterebbe, gli incontri per gli abbracci, i baci affettuosi già da ora relegati all'istituto Luce per chissà quanto tempo; le coppie che ritornano alla macchina con lui stravolto con tappeti, camice, centrini, boe da navigazione, soprammobili in legno solo da ardere, lo scambio di occhiate con allegata la richiesta di aiuto. Quanto mi mancherà la normalità fieristica di San Giuseppe! 

Pare che la vendita d acqua diuretica San Carlo, Fiuggi e Rocchetta (plin plin!) abbia avuto un'impennata inaspettata. Il sospetto è che sia destinata ai cagnolini domestici per aumentarne le minzioni liberatorie (per loro) ed autorizzanti agognate passeggiate solitarie. 

E a grande richiesta passiamo alla rubrica degli oroscopi! 
Oggi il podio spetta al grandissimo Branko che su "Chi" pubblica profumatamente l'oroscopo valevole una settimana (grandissimo genio!) 
Ariete:
Marte passa nell'amico Acquario (ma non si dovrebbe mantenere le distanze?) dove entra lunedì anche Saturno (ma le regole?)
Questi due transiti fanno di voi i pionieri che cercano e trovano soluzioni (al momento solo la scelta del sito per la pennica pomeridiana)
Giove in campo (ma lo sport è bloccato!) pratico impegna, ma ora col Sole nel segno potete mandare avanti una mole importante di lavoro, anche da casa, (questo lo ha aggiunto ieri sera) stabilire contatti con la persona giusta (frase questa quattro stagioni: si adatta a qualsiasi cosa)
Gemelli:
E' primavera (grazie Branko ora me lo segno) Anche chi ha subito momenti di tensione può tornare ad essere felice con astri così (questo l'ha scritto almeno due mesate fa)
Il mese dell'Ariete poterà miglioramenti nella professione, nei rapporti con le persone vicine e con la famiglia (speriamo visto che ora la vicinanza obbligata altrimenti potrebbe degenerare)
E qui Branko esagera in questa attualizzazione di cose già scritte, anche perché questo è il mio segno! Riporto testualmente: 
Mercurio ancora negativo in Pesci richiede attenzione perché tocca problemi cronici (respirazione) 
Ora scusa Branko se sono un pochetto scurrile: ma vaffanculo! Ma scrivi un'altra fregaccia! Emorrodi, stipsi, eczema. Ma proprio la respirazione! Di questi tempi!
Cancro (l'esempio della supercazzola)
Questo 2020 va inserito nell'elenco degli anni più difficili, controversi a volte tormentati (ma và? invece quelli della Bilancia stanno facendo la ola)
Ma quei quattro pieni in Capricorno... Con la primavera però, almeno due dei quattro diventano gentili. Dopo l'Equinozio di venerdì Saturno passa in Acquario (ma non c'era anche Ariete?) seguito da Marte (che poi scattando taglia per primo il traguardo). Aggiungiamo Urano e Venere in Toro, Luna in Pesci (metterei pure un pizzico di salvia e rosmarino) Improvvisamente è amore. I coniugi si ritrovano sotto le coperte celesti, in cielo in quella stanza (no comment! Refuso sicuro post cena con tracannata di Brut.)
Scorpione (è concesso di toccare qualsiasi cosa)
Intorno a quel giorno iniziate a sentire il passaggio di Saturno dal Capricorno in Acquario (pure lui? Ma cos'è una gang bang?) nuovi esami. Tanti esami da qui fino a luglio (vi siamo vicini amici dello Scorpione)
Scusandomi con Barbanera, ci sono altri spunti memorabili, da analizzare. 
(5. Continua ... Tourmalet permettendo...)

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