domenica 1 marzo 2020

Attimi


Dal Qoelet in poi i momenti cardine della nostra vita e di quella dei nostri cari appaiono senz’ombra seppur misteriosi, ineluttabili, lancinanti, fonte sorgiva di pensieri, ricordi, rimpianti, lacrime, insomma: la fucina formativa, il vasaio che ti rimodella. Attonito ammiro compostezza, serenità, pacatezza, occhi in grado di spiegare e diffondere ogni oramai labile interstizio di luce, il come e perché si convogli a questi istanti di logica esistenziale, il sollievo che s’avverte, il Viatico che agisce sollevando il cuore. 
Quando l’approssimarsi di un addio, ma pervicacemente continuo a sperare nell’arrivederci, di uno dei punti di ristoro dell’anima di ognuno di noi si approssima, l’immedesimarsi nella propria pochezza personale giova a tal punto che gratitudine e riconoscenza guidino detti istanti. Può infatti manifestarsi ancora, incredibilmente, di ricevere, di accogliere, di gustare perle preziose, cammei unici, avvolti in un sorriso, specificatamente nel sorriso di padre, scatenante quasi un disagio, per un infinito “Grazie!”

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