Un errore pacchiano, la seconda pagina della Gazza di oggi ad esempio, dare importanza a questi diversamente stabili mentalmente che stanno farneticando sulla diversità, sulla razza bianca, sull'idiozia materializzata attorno al presunto diverso.
Come quel figuro triste, molto triste, di cui non posto foto né tanto meno nomino, anzi si, lo faccio in modalità Fede, storpiandone per spregio l'identità: Castelletti, no Castellotti, Castelloni insomma se vi aggrada andatevelo a cercare, il quale oggi ci informa che Balotelli non potrà mai essere un vero italiano, in quanto... negro!
Pronuncia proprio quella dequalificante parola, per evidenziarci il grado di sottocultura infimo nel quale il destino e la cocciutaggine lo hanno relegato riducendolo a gnomo squallido di questo panorama italico sempre più in mano a beoti senza alcuna positività.
Negro vuol dire ghettizzare una persona, mancargli di rispetto, inoculare una becera normalità nel tessuto sociale che si sa, minimizza, equipara, liofilizza senza alcuna fatica ciò che andrebbe in realtà combattuto, rigettato.
E questi gnomi, lo ripeto perché è il giusto termine per quelli come questo Castallotti no, Castellano, boh, vivono ed emergono grazie allo squallore che emanano. I babbani politici a cui questi energumeni si confanno e rifanno, non hanno lo spessore né la forza per distaccarsi dall'oblio mentale fattosi evidente: il Cazzaro al solito sproloquia (meglio un operaio dell'Ilva che cento Balotelli) colei che regge Fratelli d'Italia sonnecchia, d'altronde un bacino di voti è pur sempre un bacino di voti.
Resta l'errore pacchiano di concedere a questi gnomi la visibilità che cercano e a cui ansimano.
Nel silenzio dell'indifferenza invece molte di queste storture sociali, alla negro per intenderci, sommessamente riconficcherebbero detti babbani nell'anonimato, il vero spauracchio per questi Castelloni, Castellacci che dir si voglia!
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