Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
martedì 29 ottobre 2019
Diciamocelo!
Cosa succede se un movimento che ha fatto dell'onestà la colonna portante del suo dna perde, catastroficamente, i suoi voti?
Semplice: non ha saputo valorizzare la sua essenza!
Riflettiamo: a parte qualche sparuto romano esemplare, nonostante la costante attenzione degli "altri" cosa è emerso di rivoltante dai meandri dei 5 stelle? Nulla. Nulla di nulla.
E allora?
Se nasci per combattere una politica, chiamiamola così', becera, irriverente dei capisaldi costituzionali, se presenti il tuo essere come non compatibile con le stantie ed apparentemente inamovibili consuetudini del "do ut des" e poi ti allei con un idiota razzista e successivamente allorché costui sbrocca, stringi sodalizi con il nemico storico, cercando di attaccarti al culo la tanto vituperata poltrona, credo che sia giusto, giustissimo che gli elettori ti sfanculino!
Tutto è stato svenduto nel Movimento per rimanere a galla, per opera di un poveretto che, visto che attorno nulla emergeva, è stato incoronato capo politico e manovratore indiscusso della speciale barca imbarcante coloro che sognavano un cambiamento.
E' impensabile scendere a patti con chicchessia! Non si può svendere il dna!
Ho votato M5S, ne ero fiero ma, devo essere sincero, la differenza con altri partiti si sta assottigliando sempre più. Per esempio il Pd: da quando si è liberato dal mefitico problema rignanese, mi sta attizzando sempre più! Sono nel guado dubbioso: da un lato vedo una metamorfosi pericolosa, un modellamento all'andazzo comune tipico degli specialisti della creta, dall'altro un impercettibile desiderio di tornare ai fastigi antichi, alla sorgente della lotta per abbattere privilegi e disparità sociali.
Sono nel dubbio, attanagliato da rimorsi e rancori, piagnucolante nel vedere gettare alle ortiche tanti talenti in cambio di potere, di visibilità, di appagamento personale.
Il Movimento deve rinascere dalle ceneri createsi dall'accerchiamento dei soloni dell'inamovibilità. Occorre staccarsi dal perverso gioco di scambio, dal concedere per essere, dallo sminuire per rimanere lassù. Nati integerrimi rischiano di trasformarsi in insignificanti gnomi politichesi. Occorre formare, informare, suggellare traguardi, evitare trappole, negare concordanze proposte solo per svilire concetti, architravi dell'essenza fondante la stessa compagine politica.
Non serve essere al potere! Conta solo non snaturarsi. Altrimenti non vi è differenza alcuna con chi, faticosamente, cerca di ripulirsi internamente. Se continuasse questo stillicidio di certezze, ahimè, anch'io m'appropinquerei nel saltare il fosso, approdando, seppur in titubanza, nel partito coacervo d'intenti, per fortuna, orfano sghignazzante del mortal abbraccio del Bomba!
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