C’è un aspetto emergente nella nuova telenovela “Fermiamo il gradasso fascista” in programmazione nei prossimi mesi nel nostro paese che obnubila, spiazza, sconquassa, allibisce più di ogni altra considerazione, un remake di Walking Dead, un horror alla Shining che neppure maestri alla Dario Argento avrebbero potuto immaginare: la possibile apertura del Bullo Anonimo ad un governo con i pentastellati! Ora, è chiaro e lampante che qui entri in gioco la filosofia del panda, della sopravvivenza della specie, e che specie, la reale estinzione delle madie, dell’etruriane, dei teneri orfini, dei marcucci kedrion, la sua azienda di plasmaderivati, degli ululanti anzaldi, di tutta quella genia di distruttori di antichi dogmi da cui geneticamente è fiorito l’attuale pasticcio generante il ritorno dell’uomo forte.
E naturalmente c’è Lui: il simposio, la fucina, l’architrave, il nettare, l’essenza, la sorgente del Ballismo, l’effervescenza evaporata, il frizzante divenuto acquetta tiepida, il teatrante saltimbanco leopoldiano, il guascone da bar dello sport esperto in fregnacce e accarezzato sulla cervice dagli astanti benevolenti.
Caro Bibitaro, visto che è arrivato il momento di rispolverare la cassetta per nuovi giri per le tribune, non vorrei mai che abboccassi a queste languide e stridule sirene prima che ti levino giustamente il timone dalle mani. Già ci siamo quasi azzerati per andar dietro ad un gradasso unto e senza scrupoli; ci mancherebbe pure che c’accordassimo con quel Pifferaio già da tempo finito in scarpata assieme ai devoti muridi! Ricordati che già ti è difficile farti vedere dalle parti di Melendugno e Taranto; ti manca pure di doverti travestire per fare comparsate ad Amatrice e dintorni, dove l’ebetino promise ai tempi del cataclisma ricostruzioni lampo, come la sua carriera politica oramai già in mano agli storici.
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