sabato 20/07/2019
OCCASIONI PERSE
Zingaretti, un altro “Qualcosista” dem
A IN ONDA - IL SEGRETARIO DEL PD IN TV BRUCIA L’OPPORTUNITÀ DI CRITICARE LA LEGA, TRA SOLITI SLOGAN E FUFFA INEDITA
di Daniela Ranieri
Mentre le telecamere di In Onda giovedì sera seguivano in esterno un Salvini con tre ciambelle di adipe sotto la maglietta da tennista, che stringeva mani stordito dai sondaggi in crescita nonostante o a causa di tutto, in studio c’era Nicola Zingaretti. Mo’ se li magna, abbiamo pensato; e quando gli ricapita, una congiuntura favorevole come questa – crisi di governo incombente, pochade, magheggi russofili, la Lega in mano a grotteschi personaggi da poliziesco di serie B.
C’è la ‘Costituente delle Idee’: è tipo blog di Renzi e contiene ‘valori, proposte e domande per riaccendere il Paese’
Il capo dell’opposizione non ci ha delusi. Ecco un florilegio del suo pronunciamento al Paese.
“È giusto che la magistratura indaghi”. Proponiamo una moratoria Tv: ogni volta che un politico dice “è giusto che la magistratura indaghi” et similia, verrà trasmesso il monoscopio con un suono continuo tipo segnale orario fino alla fine programmata dell’intervista.
“Bisogna costruire una nuova stagione”. Chissà come si costruisce, una stagione. E poi: chi la deve costruire? Se qualcuno la stesse costruendo, ce ne saremmo accorti, e non ci sarebbe bisogno di andare in Tv a dire che bisogna.
“Per ottemperare agli interessi degli italiani (sic) bisogna dare al più presto un governo che sia espressione del voto popolare”. Non come questo, che ha solo il 50% dei voti.
Sulla mozione di sfiducia, chiede Telese, qual è la linea del Pd? Risposta: “Strettissima concertazione tra il segretario, il capogruppo, il presidente, i due vicesegretari, i capigruppo…”, perbacco: una scattante macchina da guerra. Poi, “sulla base del dibattito, valutiamo se presentare la mozione di sfiducia”. Tradotto: non c’è alcuna linea politica, navighiamo a vista; ci rendiamo conto di quanto ci vogliono fare le scarpe i renziani e valutiamo come allungare il brodo. (Sembra Woody Allen in Io e Annie: “Finora è solo uno spunto, spero di trovare i soldi per trasformarlo in concetto, e poi in idea”).
“Abbiamo lanciato una grande mobilitazione per essere pronti a lanciare una grande speranza”. Tutto sta a scansarsi per tempo. “Dobbiamo interloquire con la voglia di futuro”. Deliziosa. Si vede proprio, che sta andando nelle fabbriche a parlare coi metalmeccanici. “Stiamo cambiando l’Italia, abbiamo isolato Salvini”. No comment. “Stiamo lavorando alla ricostruzione di un’empatia tra il Pd e gli italiani”. Come no. Dalle Asl di Roma sud alle rosticcerie di Messina fin su ai rifugi alpini, si respira empatia col Pd. Le file tra Roncobilaccio e Barberino del Mugello sono più corte, più fluide, o comunque più sopportabili, da quando si stanno facendo i lavori per l’empatia.
Per cercare di farlo reagire gli fanno vedere l’intervista a Bersani che dice che ci vuole “una cosa nuova” e a D’Alema che auspica un’alleanza tra sinistra e 5Stelle: “Noi siamo partiti con la Costituente delle Idee, che sarà il più grande dibattito sul futuro dell’Italia in questo Paese”.
Siamo andati a vedere cosa sia questa Costituente delle Idee: è un blog qualcosista, tipo blog di Renzi, che contiene “Valori, proposte e domande per riaccendere il Paese” (grazie alla rete i cittadini potranno fare e votare proposte: dove l’abbiamo già sentita questa?), per “riaggregare”, “essere più aperti” e altra fuffa. C’è una sezione “Diventa volontario”, con un minaccioso “Il Pd ha deciso di puntare su di te” (vogliono lavoro gratis, come graphic designer, curatore dei social ecc.).
“Ci siamo ributtati nella pancia dell’Italia”. Tipo l’helicobacter pylori. Lo sconfiggi, ma poi ritorna. Gli fanno vedere un’intervista a una signora disoccupata e disperata. Lui: “Dobbiamo deideologizzare questa discussione”. La signora avrà pasteggiato a champagne. Gli chiedono se intende mettere in discussione il Jobs Act: “Io credo che dobbiamo entrare in una stagione nella quale dobbiamo avere il coraggio di riaprire stagioni di innovazione delle politiche, senza nessuna paura di aprire una discussione su dove questo Paese deve andare”.
Testuale. Ci chiediamo come mai Salvini, insaccato nella sua tutina da tennis e nei suoi guai, non sia al 70%.
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