mercoledì 8 maggio 2019

Mai dimesso



Apparire, alterare, sviare, falsificare, fuorviare, distrarre, distogliere. Ecco che il ritorno a casa del Grande Intoppo Democratico dell'ultimo ventennio, Era del Puttanesimo, assume l'aspetto di un faldone, un raccoglitore di quanto prodotto dalla sua storia politica nel nostro paese. 
Come i leader russi di una volta, che scomparivano a causa della solita, ma potente, influenza, così questo vecchietto miliardario trova nuovamente nell'apparire la forza per allontanarsi da quel viale del tramonto che costituirebbe un malefico sortilegio per i suoi sterminati possedimenti. 
S'erge l'ex degente nuovamente a baluardo di quella libertà, di quella politica che ha in verità barbaramente sconnesso nelle sue scorribande storiche, le cui nefaste conseguenze verranno, forse, riparate tra una decina d'anni, ammesso che scompaia la famigerata corte di inetti, bramanti potere ed effluvi di casta. 
Sorretto da un clan di truccatori ha voluto lanciarci il messaggio subliminale di quanto sia faraonico, quasi divino il suo essere messaggero della buona politica, quella che gli permise di salvarsi dal tracollo, di possedere l'intera informazione televisiva, levandosi dalle palle tutti coloro che videro in lui un pericolo, Enzo Biagi su tutti. 
Si ricandida per l'europee solo perché schiavo di quell'essenza mediatica costringente a dover sempre apparire onde evitare che illuminati saggi (non del PD), alla fin fine potessero legiferare giustamente al fine di ridimensionarlo democraticamente, manovra questa evitata sempre dai finti nemici, Prodi, D'Alema e Veltroni che fossero.
Tanto è stata la potenza di questo signorotto negli anni che abbiamo dimenticato, trascurato il nettare, il fulcro della sua escalation, ovvero quelle tangenti, accertate e già appartenenti alla storia, pagate alla mafia di Riina almeno fino agli anni '90. 
Da nessun'altra parte nel globo uno che elargiva denari alla malavita organizzata avrebbe potuto restare al potere per così tanti anni. Solo qui, grazie al suo potere infinito, abbiamo sopportato quest'onta vergognosa, macchia non lavabile che accappona ancora coloro che credono nelle regole democratiche. 
Ed oggi eccolo di nuovo tra noi, sorretto dalle alchimie mediche, dallo staff migliore di quello preservante la salma di Lenin dalla corrosione del tempo, pronto come sempre a raccontar fregnacce per il bene suo e del casato d'appartenenza. Per chissà ancora quanto tempo. Da Alloccalia per il momento è tutto!  

Nessun commento:

Posta un commento