Aver la fortuna, anzi, la sfortuna di ascoltare per intero su radio Capital il gianninizzante programma Circo Massimo, ti apre a delle considerazioni altisonanti del tipo che, gruberando in puro stile Bilderberg, il mettere a riposo lavoratori a quota 100 e dare un decoroso reddito di cittadinanza a chi vive nella vergogna della difficoltà economica, siano attività politiche oggetto di derisione, di sfottò da parte di chi, appunto, gianninizza l’attuale panorama. Manca la crescita, si dice, in questo coacervo di propaganda Gedi, struttura in mano ai potentati economici Fca; quella crescita che è conformata a pochi eletti ed elettori, timorosi da sempre e refrattari a pagar giusti balzelli. Crescere per continuare ad aumentare il divario tra le classi sociali, per “ce lo chiede l’Europa”, per distendere il botulino su labbra gruberiane, per agevolare chi non è mai satollo d’ingurgitare, per placare ansie da accatastamento dei soliti noti. Per la prima volta da tempo immemore il popolino ha compreso che finora le elargizioni furono solo semplici brioche lanciate a loro dai piani nobili, recitanti mefitici copioni di solidarietà fasulla, tipica dell’Era del Ballismo. Or che la gente sta finalmente mumblerando, ai devoti del gianninismo non resta che temere l’avvento dello spauracchio storico di casta - quel tarlo mai sincero che chiamano "Pensiero”- (cit.)
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