Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
venerdì 8 marzo 2019
Ricapitolo
Dunque siamo in dirittura d'arrivo, questo governo, scricchiolando, sta annaspando per non cadere. Il motivo? Il Tav ossia una delle ultime cosiddette "grandi opere" che da tempo immemore stanno affossando il bene pubblico. Una ciurma di cialtroni, affamata di kolossal, freme per continuare nella solita arcinota solfa: grandi spese per foraggiare il sistema, i suoi araldi costituiti da gente che nella vita non ha mai fatto nulla se non vivere alle spalle della comunità. Progetti e preventivi ridotti all'osso, commissioni amiche che convalidano le attività, spese che in corso d'opera crescono paurosamente per dar denari ai molti vampiri appollaiati attorno al desco. Guadiamoci intorno: il Mose, la protezione della laguna veneziana. Anni di lavori, enormi paratie posate per chiudere l'accesso alle maree, problemi, lievitazioni di costi esorbitante e, prima ancora che si concluda, necessità di manutenzionare il costruito. Intanto e per fortuna, la magistratura acchiappa politici, chiamiamoli così, vedi Galan. Ma il sacco è chiuso e le risorse pubbliche evaporate.
Alta Velocità ferroviaria: un km italiano costa tre-quattro volte quelli francesi o tedeschi. Perché?
Se il vento illuminante dei nostri antenati non avesse schiarito le menti di molti allocchi, saremmo qui a piangere sul ponte sullo stretto, opera omnia del Delinquente Naturale che avrebbe inferto un colpo mortale a tutti noi. I piccoli lavori portano poca acqua ai perennemente assetati, le risa degli imprenditori il giorno dopo il terremoto aquilano è il sommario di tutto il malvagio che dovrebbe sparire nelle nostre lande.
Il Tav costituisce l'ultima oasi mangereccia, l'intreccio tra becera stampa retta e sorretta dai poteri forti con le arcinote lobby innescanti le ribalderie storiche, le furfanterie abissali di cui noi siamo portatori sani, rende chiaro a tutti i normodotati quanto sia ancora infimo il livello culturale italiano: c'è gente a cui non interessa nulla, proprio nulla, il bene nazionale, affannati come sono ad assaltare la comune diligenza.
Aprite gli occhi, guardate i commenti, gli articoli, i servizi in un'ottica diversa: cercano di convincerci, sparano balle clamorose quali "ce lo chiede l'Europa", "come nazione dobbiamo necessariamente crescere", "pagheremo miliardi di penali", per intimorire l'opinione pubblica.
Annaspare, faticare mentalmente, dubitare, meditare: sono le armi in nostro possesso per smascherare furfanti d'ogni specie, di ogni risma. Sappiate che sotto sotto ci temono. Hanno il terrore che si risveglino coscienze di uomini e donne libere; un'alba mortifera per questi vampiri perennemente assetati di risorse comuni!
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