giovedì 7 febbraio 2019

Disappunto



Confesso che sono andato a controllare meglio che giornale stessi leggendo e avendo avuto la conferma di non essermi soffermato sul Secolo d'Italia o su il Tempo, bensì Repubblica, un fastidioso e crescente moto di abiezione verso il quotidiano mi ha pervaso oltremodo.
Premesso che lo scomparso Tatarella sia stato un politico onesto, questo non scalfisce assolutamente il fatto che sia stato un fascista. E a mio parere i fascisti, anche quelli integerrimi, non si celebrano. Perché erano essenzialmente dei fascisti. Prendo ad esempio un altro personaggio, Almirante. Non obbietto sulla sua moralità, ricordo quando si presentò a render omaggio a Berlinguer, rammento la sua lontananza dal malaffare. Ma era un fascista. 
E ai fascisti un giornale che si definisce culturalmente rivolto al riformismo non dovrebbe elargire smancerie e ricordi sospirosi come questo, per il riguardo ed il rispetto dovuti alla lotta di Liberazione.  

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