lunedì 28 gennaio 2019

Pazzesco!



Fatto inaudito quello di stasera su Rai 2: dopo decenni d’imparzialità, di modello culturale inarrivabile, d’indefessa equanimità la tv di Stato manda in onda addirittura uno spettacolo composto di spezzoni su nientepopodimenoche Beppe Grillo, si proprio l’anima, il forgiatore del Movimento. 5 Stelle, che come i gruberiani, tra un Bilderberg e l’altro, i gianniniani, tra un pizzetto ed un rimbotto, gli scalfariani, tra un sermone ed un buffetto papale, testimoniano con la loro bilanciata professione, mai fuori righe né rimpiangente i meravigliosi tempi in cui si poteva beatamente prendere agevolmente per il culo intere classi sociali al grido “È tempo di sacrifici per tutti!” dove tutti sta per soliti coglioni, piegati dal sopruso di una tassazione indecorosa per via della via maestra tracciata dagli antichi gobbi mafiosi e perseguita in seguito dal Delinquente Naturale durante l’Era del Puttanesimo e dall’Imbelle nipotino nell’Era del Ballismo: gli amici, i compari nascosti in multinazionali, le fatine mimetizzate nel terziario, negli studi dorati sono esentati dal partecipare alla spesa pubblica! Ma torniamo al delittuoso ed ingombrante evento di stasera: dopo decenni di minzolate coprenti le vicende sessuali del Nano, la sua appropriazione del potere con leggi modificate all’occorrenza, con servizi sulla tosatura dei cani o sulle gare di rutti altoatesini, dopo lustri di comparsate di copianti tesi di laurea dallo sguardo sconfiggente la speranza nel normodotato, dopo smaglianti sorrisi di figlie di intrallazzatori con conti correnti di persone perbene, dopo le fiabe degli Anzaldi, degli orfini e del venditore di balle sempre più cosmiche, alla loro scadenza naturale infatti venivano rinnovate tra plausi e calorosi apprezzamenti, una su tutte la promessa fatta ad Amatrice dopo il terremoto di ricostruire il tutto in due anni (ci sono ancora un 30% di macerie da portar via) ecco oggi questo timore per la presa di reti pubbliche da parte di un movimento che non spende un soldo per far politica. Nulla. E' questa, appunto, la loro fobia, visto che ne vivono lautamente, gruberando e gianinizzando tra loro!

(Questo allegato è il pezzo di Bottura di oggi. Un altro grande baluardo della loro libertà d’espressione)

28/1/2019
POLITICA
Marziani
di Luca Bottura
Fuori l’autore
Va in onda questa sera su Raidue lo speciale “C’è Grillo”, prodotto in massima parte con spezzoni di repertorio del portavoce di Casaleggio Associati.
Sui social è attiva una campagna per il boicottaggio che mi sento di sconsigliare.
Vedetevelo. Sarà istruttivo.
Qualunque cosa ci sia dentro, infatti, risulterà paradigmatica di quel che Grillo era prima di diventare l’attuale spacciatore di acrimonia, invidia sociale, bufale di vario genere. Cioè un tizio con buffe salopette, tormentoni interessanti, primogeniture – “Te la do io l’America” inaugura un genere che oggi ha il suo apice in “Propaganda Live” – del quale il Grillo attuale sicuramente si vergogna. Un portatore di ottime battute, spesso non sue, amato da un pubblico larghissimo che mai se lo sarebbe immaginato a limonare con Salvini.
Inoltre, come tutti i programmi di repertorio, “C’è Grillo” avrà sicuramente i sottopancia con le date in cui le performance si sono svolte.
Cosicché allo spettatore alfabetizzato sarà sufficiente leggere che i Sanremo del 1988 e 1989 vengono dopo Fantastico dell’86, proprio come gli speciali di prima serata del ‘93, su Raiuno, nei quali l’attuale testimonial di Woolrich si lasciava già andare al ruolo di predicatore. All’epoca, contro i computer.
Il che, se non c’è un complotto dei Savi di Sion contro il calendario, lascia pensare che la famosa “battuta sui socialisti per cui Grillo fu esiliato definitivamente dalla Rai”, pronunciata appunto a Fantastico ‘86, fu dimenticata in quelli che nei tempi televisivi sono circa dodici secondi. Con un ripescaggio sotto i riflettori più luminosi: il Festival, la Rete Ammiraglia. Ripetuto. Se questo è un esilio, Conte è davvero il Presidente del Consiglio.
Quello di stasera sarà, infine, anche un importante omaggio a una figura misconosciuta nel mondo dello spettacolo: gli autori.
Cioè quelli che si mettono al servizio di un artista per completarne la personalità artistica. Una figura nobile che si cela dietro al talento altrui perché venga espresso al meglio. Se in buonafede. Poi ci sono gli hacker. Come quelli toccati in dote a Beppe.
Prima del MoVimento, Grillo si affidava ad Antonio Ricci, Michele Serra, tecnici davvero informati, guru dell’ambientalismo. Tutta gente che dovrebbe ricevere una parte dei 30.000 euro di Siae che il Garante riceverà per la puntata di stasera.
Poi come autore ha scelto una Srl di Milano che teorizzava 6 miliardi morti per ripulire il pianeta. Ed è diventato il palo di Salvini.
“C’è Grillo”. Ma era meglio quello che c’era prima.

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