“Calenda studia da vario tempo i valori, gli ideali ed anche gli interessi politici concreti che ci sono in Italia in questa fase che si è aperta dopo la catastrofe del Partito democratico il 4 marzo dell’anno scorso. I liberalsocialisti e i liberaldemocratici riuniti da tempo nel Pd si sono ridotti al minimo, hanno toccato perfino quota 14 per cento nei sondaggi poi sono leggermente risaliti verso il 16-17 dove adesso si trovano. Calenda ha studiato tutto il terreno di opinione che condivide le idee che furono di quel partito e lo sono tuttora nei suoi esponenti e lo ha valutato con cifre molto più positive di quelle attuali. Forse potrebbe ritornare tra il 30 e il 40 per cento se seguisse la proposta che Calenda ha lanciato nei giorni scorsi: mettere insieme un grande movimento che riprenda ed aggiorni le idee del Partito democratico e vada alla battaglia in Italia e in Europa non tanto come partito ma come grande movimento di opinione. I suoi valori sarebbero molto più ampi di quelli rappresentati dal Pd e quindi raccoglierebbero un numero di elettori assai più vasto, dalla sinistra moderata a quella radicale, tutti insieme anche se le differenze potrebbero essere molto ampie: ampie ma convergenti. Del resto le realtà attuali in tutti i paesi d’Europa dimostrano un ventaglio di valori comuni ma sotto quei valori gli interessi politicamente concreti sono vasti e quindi è indispensabile adottare formule poco determinate ma con una radice comune. Il tempo a disposizione non è molto e non è ancora detto che la classe politica del Pd si conformi a questa proposta.”
Questo ha scritto oggi Scalfari su Repubblica. Se la speranza è Calenda, Di Maio e Salvini possono dormire sogni tranquilli, come un pisello nel baccello! (cit.)
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