venerdì 20 luglio 2018

Riepilogo


Oltre cinquemila pagine di sentenza che il Fatto ha promesso da domani di spiegare, una notizia tanto dirompente che, se vivessimo in un paese normale, avrebbe già dato il via questa mattina ad una raffica di sequestri per ridurre un mafioso allo stato larvale di nullatenenza che gli dovrebbe essere proprio: blocco dei conti correnti, Mediaset, Mondadori statalizzate, divieto d’espatrio, confisca delle vergognose proprietà, domiciliari. 
Ed invece: il Corriere relega questa notizia tanto grave a pagina 15 (quasi fosse hobbistica), il Secolo degli Agnelli a pagina nove. Ma soprattutto: grazie all’accordo figlio del Nazareno tra Forza Mafia e Partito Deipanda (il via libera del partito fondato dal mafioso Dell’Utri per le nomine di Guerini, leggi chauffeur dell’Ebetino, al Copasir e alle nomine in Rai) sono stati nominati al Consiglio Superiore della Magistratura due avvocati personali di chi per oltre dieci anni pagò la mafia, ridendo con i suoi sessanta denti avvolti da una maschera pregna di cerone e tabacco marcio in testa: Michele Cerabona, che lo difese nel processo per la compravendita di senatori e Alessio Lanzi, difensore di Confalonieri e di David Mills. 
Riepilogo: in un paese libero questa mattina tutti gli organi di stampa, avrebbero dovuto evidenziare al massimo la sentenza che definisce mafiosi, responsabili dell’accelerazione all’assassinio di Paolo Borsellino,Marcello Dell’Utri, ideatore, fondatore di Forza Italia e di rimbalzo il suo fratello di latte, nostro male estremo, già definito Delinquente Naturale. Le tv avrebbero dovuto inondare di servizi, di racconti i loro palinsesti, innumerevoli auto munite di megafoni attraversare spiagge estive per comunicare a tutti la ferale notizia: abbiamo convissuto per lustri con dei mafiosi al potere. Invece in questa terra di allocchi, molti media sono di proprietà dell’Ungitore di Riina, due avvocati sono nel CSM e lo stesso infingardo sta già meditando allegramente di ritornare in Senato. Perché la mafia deve necessariamente entrare e stanziare dentro le istituzioni. 
Infine, nausea oltremodo l’atteggiamento del Movimento Cinque Stelle, impegnato a mercanteggiare cariche pubbliche, disinteressandosi completamente sul ritorno infinito di questo sobillatore, pagatore di tangenti mafiose, cancro di un sistema oramai irrecuperabile, se non con una sana rivoluzione, ahimè chimera qui ad Alloccalia.

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