giovedì 26 luglio 2018

Altro clic mnemonico


Camminando per il Salento ho visto fermo al semaforo un uomo, abbronzato da fatica, appoggiato ad un carretto con sopra delle cassette di frutta. Le guardava con tenerezza, le accarezzava mentalmente rappresentando per lui la magra fonte di guadagno. Aveva lo sguardo spento, pregno di sfiducia e, nel contempo, una grande voglia di rivincita. Venti, trenta euro che solo l'acquisto di quella merce avrebbe monetizzato; l'ombra non arrivava a proteggerlo completamente, per cui gran parte dei suo stanco corpo era alla mercé del caldissimo sole. Ma non demordeva, non mollava la presa, confidando su improbabili acquirenti che però tardavano ad arrivare. 
Non so se alla fine della giornata avrà venduto tutto o almeno qualcosa; la sua immagine, i suoi vestiti ombrati dalla fatica, la canottiera quasi sgualcita, i pantaloncini blu spento, i sandali consunti, spegnevano la possibilità della realizzazione del suo sogno di lotta, di ricerca, di ribellione. 
Osservava le macchine ferme al semaforo, senza agitarsi, senza accenno di alcun cenno visibilità, sopraffatto immagino dalla delusione. 
Lo penso a sera maledire il destino, confidando nella giornata nuova che non avrà tardato molto ad arrivare. I suoi dialoghi mentali con le cassette di frutta, la speranza che il caldo non afflosci la mercanzia. Scene di privazione, di grave difficoltà, di assenza di un'occupazione certa. Come l'affanno e la fatica inutile di ogni giorno dannato, dequalificante, enfatizzante altresì le diversità di ceto, di ricchezza, di dignità. Trasportate anch'esse, a fatica, sul carretto.  

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