martedì 8 maggio 2018

Un rivolo inquietante


C'è un aspetto nella deprecabile vicenda del pestaggio della disabile e del barista nel regno dei Casamonica a Roma che, impercettibilmente, insuffla inquietudine: le dichiarazioni degli abitanti i quali, in maggioranza, ammettono che la zona, pur essendo in mano alla famiglia, è tranquilla: nessun furto, nessuna rissa, nessun problema. 
Una sostituzione eclatante di quello che avrebbe dovuto assicurare lo stato, mediante le forze di sicurezza. Gli abitanti quindi, pur capendo il malaffare, ammettono in modalità subliminale che questa anomalia è utile al bene comune, alla tranquillità sociale, arrivando ad ammettere che si potrebbero lasciare aperte pure le porte delle abitazioni, senza alcun timore di venir derubati. 
Ecco la verità scomoda, inquietante: le famiglie malavitose, sostituendosi allo stato, contribuiscono al benessere, alla pace degli abitanti, praticamente il bene più prezioso. 
Questa perdita di cultura, di appartenenza, di aderenza alle regole scritte scaturite dalla Costituzione, è un danno enorme, incalcolabile ed ammesso che s'inizi sin d'ora a porvi rimedio, occorrerebbero almeno una decina d'anni per riportare il tutto alla normalità; una normalità che dovrebbe essere fulcro, perno, arco portante in uno stato serio. La presenza in ogni dove della legalità infatti, è dogma generante democrazia, parola questa oramai in disuso in molte e vaste zone italiche, dal sapore di storia ammuffita e polverosa. 

Nessun commento:

Posta un commento