giovedì 05/04/2018
LA POLEMICA - L’ISS: “SIA RITIRATO DAL MERCATO”
Arriva Morbillino, il Cicciobello cattivo che non si vaccina
di Salvaggia Lucarelli
Premessa: mio figlio ha fatto tutti i vaccini, pure quelli facoltativi. Qualsiasi vaccino mi sia stato presentato come “non necessario, ma una prudenza in più” dalla sua pediatra, io gliel’ho fatto fare. Se ci fossero stati pure i vaccini contro le fregature in amore e il veganesimo io l’avrei vaccinato, giuro. Tendo a fidarmi dei medici, della scienza, di chiunque dalle radici quadrate in poi abbia capito qualcosa di matematica.
Temo però che la faccenda dei vaccini stia prendendo un po’ la mano e che l’ultima polemica social e fuori social – ovvero quella su Cicciobello Morbillino – sia una discreta minchiata. Ricapitoliamo l’accaduto.
Giochi Preziosi ha da poco messo in commercio un Cicciobello di nome, appunto, Morbillino, che ha la seguente caratteristica: pieno di puntini rossi su viso e corpo, il bambolotto può essere curato cancellando i puntini rossi con un’apposita salviettina, una crema in tubetto e dei cerottini. Apriti cielo. Sui social scatta immediatamente l’indignazione 2.0. C’è chi vuole che la bambola venga ritirata seduta stante dal mercato manco fosse lo sgombro in scatola col botulino o il vino al metanolo, c’è chi accusa Giochi Preziosi di istigare all’ignoranza, chi propone di introdurre l’obbligo vaccinale pure ai bambolotti, il pap-test per le Barbie, il test dell’Aids per Ken Fashionist e c’è il presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi che rilascia le seguenti dichiarazioni: “Con le malattie non si scherza: sarebbe bene che l’azienda manifestasse sensibilità alle numerose critiche ritirando il prodotto”. Interviene – inevitabilmente – anche il guru sì-vax Roberto Burioni che twitta: “Attendiamo il Cicciobello Linfomino e pure quello Meningitino. Mi chiedo chi siano questi geni che banalizzano malattie gravi senza rispetto per i malati e per i loro familiari. E pensare che me la prendo con gli antivaccinisti”.
Ora. Va bene la scienza, ma dopo solo mezza giornata di polemiche su Morbillino m’è venuta voglia di telefonare alla pediatra e di chiedere la revoca dei vaccini. Vorrei capire chi, con un Cicciobello Morbillino in casa, potrebbe mai convincersi del fatto che il morbillo si curi con la penna magica e una salviettina. Vorrei capire come sia possibile che anche un giocattolo diventi fonte di strumentalizzazioni e slogan facili per rimarcare il concetto che coi vaccini non si scherza. Penso alla mia infanzia e alla mia bambola preferita, che era Camilla la bambola col passaporto, una bambolona paffuta col suo bel documento appeso al collo e i timbri dei vari Stati da applicarci su. Se la producessero oggi, probabilmente Salvini ne richiederebbe il ritiro dal mercato perché banalizza il fenomeno migratorio e le relative complicazioni. E se decidiamo in via definitiva che i giocattoli non esorcizzano, ma banalizzano, allora chiedo l’immediato ritiro dei soldatini perché banalizzano la guerra e inducono a pensare che in Siria ci si stia divertendo di brutto. Ritiriamo le macchinine e le piste perché ogni volta che un bambino fa schiantare la sua macchinina a 80 km orari sul muro di casa, banalizza il problema degli incidenti stradali. Ritiriamo il Cluedo, che gli omicidi sono una cosa seria. Basta Monopoli, o vogliamo far passare il messaggio che l’abusivismo e le speculazioni finanziarie siano un gioco da risolvere con un tiro di dadi? Per non parlare dell’Allegro chirurgo, che banalizza operazioni a cuore aperto e trapianti d’organi. E il piccolo chimico? Ci manca solo che ora i bambini producano acidi corrosivi in casa come fossero tortine del Dolce forno e chissà, un domani li utilizzino contro una donna. I produttori di Cicciobello poi, sono degli autentici criminali. Mica c’è solo Morbillino. C’è il Cicciobello Bua, col suo kit da pronto soccorso con stetoscopio e termometro, che sono un bell’invito alle cure fai da te. Ci manca solo che sulla scatola ci sia il consiglio “Per ulteriori diagnosi sulla malattia del bambolotto, cercare informazioni su google”. Io fossi in Burioni solleverei il caso. C’è poi il Cicciobello Scuola – giocattolo con chiari intenti ingannevoli e truffaldini – che è un bambolotto munito di tablet a cui vengono impartite nozioni tramite il metodo delle risposte multiple. Tre anni dopo il bambino va a scuola, quella vera, e scopre che non solo non c’è il tablet ma manca pure la carta igienica in bagno. Infine, c’è l’anticristo di tutti i bambolotti: Sbrodolino. Quello che fa la schiuma dalla bocca. Il morbillo è un pericolo e il rigurgito no? E se a Sbrodolino non facesse schifo la pappa ma fosse andata di traverso la pizzetta?
Questi giocattoli sono tutti una rischiosissima banalizzazione del male. Della malattia. Bisogna rivederli tutti. Produrne di più rassicuranti sia per i bambini che per gli adulti.
Per questa ragione pare che Giochi Preziosi si sia già decisa a ritirare Cicciobello Morbillo dal mercato per lanciare “MariaEle”, la bambola etrusca che sorride a tutti, le togli la cellulite con “Signorini - la penna magica” e interagisce con gli altri giocattoli: se hai qualche problema con la banca del Monopoli per dire, lei fa una chiamata e sistema tutto.
Nel frattempo, non manca la risposta piccata dei giocattoli. In una nota diffusa dall’Ansa pochi minuti fa, la celebre star della Mattel “Barbie Picnic”, ricorda che “a proposito di banalizzazioni, anche il mio famoso camper è sempre stato una cosa seria finché Renzi non l’ha utilizzato per la sua campagna elettorale anni fa, ma io non ne ho mai chiesto il ritiro. E questo, caro Burioni, nonostante il Pd di Renzi, abbia fatto più morti e feriti del morbillo”.
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