mercoledì 11 aprile 2018

Baroni



Guardateli, ammiratene l'eleganza, la sicumera sgorgante dal loro principesco ego: sono i primari mandati ai domiciliari per l'ennesimo scandalo milanese, della sanità lombarda figlia e discendente dal Celeste Formiga, dal Maroni che si crede un faro luminoso tanto da non ricandidarsi alla presidenza regionale perché certo che la vittoria del matrimonio tra il Bomba ed il Pregiudicato, gli avrebbe garantito una sedia ministeriale importante per continuare nel proprio logorio della vita politica sana. 
Non li voglio neppure nominare questi cardinali della medicina! E non li nominerò. Mi basta osservarne i volti, levigati dallo sciabordio delle loro richieste economiche a poveri indifesi, dalle loro scorribande tra, pare, esami per fasulle infezioni; sorridenti per il soffice traffico di pazienti, realmente pazienti, per la smania inducente all'esborso di ribalderie, di viaggi, di cesti natalizi faraonici. Se le accuse risulteranno fondate, codesti illustri signori difesi da avvocatoni di prestigio, pagheranno per le malefatte o attraverso madama prescrizione la sfangheranno come molti simili? Dando un sonoro calcio in culo ad Ippocatre, questi probabili briganti in guanti vellutati, hanno svenduto la propria missione in nome del lucro, del brigantaggio oramai svincolato da moti di dispregio collettivo, tanto sono frequenti ed irrisolti. 
Così va il mondo verrebbe da dire! Così è se vi pare. Non star bene oltre al dolore, oltre allo stress, oltre alla speranza della ripresa morale e corporale implica, in questo stato capestro, anche la possibilità di finire in mani simili, diventando oggetto e profitto per conti già rigonfi ma mai satolli.   

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