domenica 25 marzo 2018

Eccolo qua!



Lo sapevo, ne ero certo che, invece di curarsi del prato della sua magione rignanese, il Bomba avrebbe commentato alla sua maniera, quindi d'avanspettacolo, le nomine presidenziali di Camera e Senato. 
Dimentica il Rottamato una semplice ma basilare postilla: grazie ad una legge elettorale brutta come il suo autore e pensata per eliminare le forze dirompenti, protestanti e ripulitrici di questa mefitica politica da lui pensata, coltivata e curata, per una diabolica procedura studiata a tavolino da disarcionati e sfanculati professionisti della politica, che ha permesso a tanti stantii, polverosi mestieranti di riconquistarsi un seggio senza colpo ferire attraverso una pioggia di voti diretta e amministrata nel proporzionale, si è verificato che i vincitori di queste elezioni siano stati indiscutibilmente due: il M5S e la coalizione di destra capeggiata da Salvini. E ai due vincitori è spettato il diritto di conquistare una delle maggiori cariche dello stato. Che poi Salvini abbia deciso di destinarla a Forza Italia, dopo aver rifiutato il nome di Romani voluto dal Delinquente Naturale, per ridimensionarlo, indebolirlo, sono problemi di Salvini. Il M5S è stato chiaro sin dall'inizio: noi non parliamo, non vogliamo trattare, non vogliamo incontrare il Pregiudicato, ossia la stessa persona, anzi il personaggetto (cit.) amorale cullato, vezzeggiato, accudito, coccolato dall'Ebetino toscano nei quattro anni di visibilità, per fortuna sotterrati dal volere popolare. Non certo Di Maio ha avuto infatti la brillante idea di fare un patto del nazareno con il ras meneghino, né ha incaricato il pluri inquisito Verdini di redarre le modiche costituzionali per grazia di Dio rigettate dal Popolo sovrano. Non certo Di Maio ha cercato voti campani aprendo la porta alla famigliola De Luca, o, a braccetto del nano, flirtato con Confindustria abbattendo diritti acquisiti dai lavoratori, conquistati mediante decenni di lotte e fatiche, in un batter di ciglia, vedi Articolo 18, o facendo finta di creare lavoro con quella neo forma di schiavismo chiamata jobs act. Non certo Di Maio ha distrutto la Rai, scacciando protagonisti che non la pensavano alla giglio magico, pur facendo share, per indebolire la tv di stato nella raccolta pubblicitaria a scapito dello zio riccastro.
E allora di che cazzo sta cianciando, mentre finge avanspettacolo? E riguardo alla Casellati: nel 2014, nel top della farsa renziana, quali voti furono basilari per eleggerla membro laico del CSM?
Sarà meglio inviare una camionata, non camionetta: non spaventi lo zio e il babbo, di collutorio dalle parti toscane: prima di parlare d'inciuci e di buona politica, sai quanti sciacqui certuni dovranno fare? Ehhhh!

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