martedì 6 febbraio 2018

Ecco, appunto!




Così parlò il nostro Presidente alla luce del fattaccio di Macerata. Ho preso alla lettera la dichiarazione, dal sito del Corriere della Sera, aggiungendovi (la) in quanto mi sembrava scorretto scrivere nel quale riferendosi alla parola comunità. 
Già! Comunità: "insieme di persone unite tra di loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni."

Siamo Comunità? Ci sentiamo Comunità? Viviamo come immersi in una Comunità!

Via, non diciamo cavolate, con tutto il rispetto. 
In una nazione come la nostra avvolta da affarismi dannatamente di parte, da spregevoli differenze di ceto, di carrierismo esasperato, da inamovibili indegni che continuano a promettere la luna solo per rimanere sulla tolda di comando, come si può appellarsi al senso comunitario? 
Cosa lega un abitante del Veneto a quello della Campania? 
Dove è lo Stato capace di ammorbidire, smussare gli angoli di una difficile convivenza, attraverso una paciosa opera di assistenza sociale, capace di issarsi garante dei diritti sanciti dalla Costituzione?
Dove sono le istituzioni ogni qualvolta che un debole viene sbeffeggiato da un forte, il più delle volte pure ricco? 
Abbiamo certamente bisogno di sentirci comunità, cavolo se ne abbiamo bisogno! 
Ma per far questo, occorre che cessino i soprusi subliminali, le differenze certe da una burocrazia perfida, che vi siano certezze di pene, che la corruzione cessi di ammorbare ogni spazio vitale, che gli inetti escano dalle stanze del potere, per sempre. 
Abbiamo bisogno di esempi, maledettamente necessitiamo di fatti, di giustizia, di rinascita sociale. 
E mentre penso a questo, mi volto e che vedo? Ad esempio vedo un Delinquente Naturale (cit. Sentenza Corte di Cassazione nr 35279/13 del 01.08.2013) ritornare in auge, ripromettendo il Ponte sullo Stretto, ovvero la grande abbuffata mafiosa, un Pregiudicato che sta illuminando il popolo in merito al sistema fiscale, lui che è stato riconosciuto come un evasore seriale! 
Vedo un uomo toscano ridanciano corrergli dietro per sviluppare un piano capestro e malefico post elettorale che li unirà in nozze di potere, la fine della nostra democrazia. 
Vedo tanti ribaldi ansimare per il loro posto parlamentare, rinvigoriti da una legge elettorale capestro, premiante le squallide unioni senza alcun pertugio democratico.
Vedo il mercato degli immigrati sfamante, a 34 euro al giorno a persona, orchi immondi che s'ingrassano oltremisura sulle sofferenze di chi lascia casa e amori perché disperato, per divenire oggetto e numero, senza dignità alcuna, nel silenzio generale di media, stato e chiesa.  
Vedo un popolo tenuto lontano dalla cultura, dall'apprendimento, distolto dallo strategico rimbambimento mediatico, allontanante le sinapsi italiche dal Pensiero e dal bene comune. 
Vedo tanta desolazione, povertà, miseria, tristezza. Insomma: tutto quanto non fa Comunità!    

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