giovedì 1 febbraio 2018

E' capitato, capita, capiterà


Di norma sono due, massimo tre giornate all'anno. Oggi è una di queste: mi sono alzato con una voglia smisurata di mandare a quel paese tutti, ma proprio tutti, coloro che si frapponevano tra me e il destino giornaliero, un inizio sotto i peggiori auspici. 
Sarà stato sicuramente colpa del sogno di stanotte, un'incredibile idiozia soporifera: ho trascorso almeno due ore a prendere a scappellotti tutti coloro che mi passavano vicini, seguendo un tempo musicale paragonabile ai canti dei tirolesi, in crescendo! 
Se sommiamo a questo un raffreddore infimo, da scaricatore di un porto al circolo polare artico, il gioco è fatto! Irritato come Sgarbi accortosi che qualcuno ha preso appunti su una tela del Perugino, ho fatto una fatica immensa a non sfanculare chicchessia mi rivolgesse la parola al bar, in ufficio, per strada.
Si ce l'avevo con il mondo intero! Ho criticato discorsi, ragionamenti peggio di una zitellona ammessa alla corte inglese; mi sono girate le palle ogni qualvolta ho letto di politica, delle gesta del Bomba, di suo Zio Pregiudicato. Non ne posso più di vedere certe fregnacce!  
Credo che se centrassi il 6 al Superenalotto avrei lo stesso qualcosa da ridire, riuscendo a fare un microscopico sorriso, e niente più.
Passerà, almeno spero. E' capitato, capita e capiterà!  

Nessun commento:

Posta un commento