Carlo De Benedetti dalla Gruber ovvero la visualizzazione dell’intellighenzia della sinistra 2.0; quel suo sminuzzare, quasi ridicolizzando le domande circa il suo incontro con il Bomba Soffiante manovre borsistiche con espressioni facciali ricordanti la scena delle polpette del mitico Fantozzi nella clinica per dimagrire, seguito da un mix esplosivo di pacchiane vanterie su incontri con i potenti della terra, mancava solo qualche sua comparsata in qualche conclave, e la certificazione della criticità psichica del suo ex dipendente e direttore di Repubblica, Eugenio Scalfari.
E quell'endorsement al Bomba derivante, forse, dall'enorme risparmio di denari, che all’Ingegnere da sempre piacciono molto, sulla vicenda Sorgenia?
E perché la Gruber non gli ha ricordato le sofferenze da lui provocate al Monte de’ Paschi?
Repubblica è stata sino a pochi anni fa un giornale quasi libero, sempre in prima linea sulle grandi battaglie di civiltà. Poi, improvvisamente, come gran parte della nobile e relativa Intellighenzia, ha virato in modalità epocale verso il Moccioso rignanese, la cui difesa, sfanculando sani principi sociali che permisero in lustri passati di contrastare egregiamente il Puttaniere, è divenuta quasi urticante, scomparsa dell’articolo 18 su tutto.
Ma al grande Ingegnere tutto questo non interessa. Lo ridicolizza dall’alto del suo scranno sacerdotale, di quel centrodestra mascherato da sinistra, vedi la candidatura del padre di tutti gli inamovibili, Perfi Casini.
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