mercoledì 13 dicembre 2017

Scoperta


Sapete che c'è? Che non si finisce mai di scoprire cose nuove in questo fantastico mondo! E allora ad agosto un incidente senza danni a persone, soprattuto al conducente, fatto in autostrada, la macchina che si gira, senza controllo, e va a sbattere sul guard rail della famigerata Cisa, mi rivela un fatto, forse conosciuto in recondito ma mai compreso fino in fondo, cioè fino a ieri quando ho ricevuto la raccomandata della società autostradale per il pagamento del danno, la barriera di protezione, piegata dal sinistro. 
Nessuna velocità eccessiva, nessun alcolico assunto, niente di niente: solo l'evento, apparentemente inspiegabile, forse frutto di una distrazione, la polizia stradale che ha certificato quanto detto. 
E allora? E allora mi viene da dire cazzo che sistema! Sei il gestore dell'autostrada, incameri milioni di euro, spendi fin troppo in cantieri che scassano tutto l'anno i coglioni, eccetto per le giuste ferie dei lavoranti, quanto mi piacerebbe sapere l'utilità di molti di questi cantieri, la loro necessaria apertura, ed inoltre conoscere chi, sul quel tratto, un genio sicuramente, apre e chiude freneticamente punti di manutenzione, chiudendo corsie, creando doppi sensi alternati, con una programmazione platealmente alla "cazzo&campana", nuocendo alla psiche dei viaggiatori, senza un minimo senso organizzativo che percuote i testicoli nel percorrere quei cento chilometri che separano La Spezia da Parma, sottolineando il fatto che ne puoi trovare anche sette, otto di cantieri aperti contemporaneamente; ma questo è un altro discorso, diciamo uno sfogo ulteriore. Quello che invece voglio evincere è che per fare 35 km da La Spezia a Pontremoli si pagano 4,80 euro, un ratto, una rapina. E nonostante questo salasso autorizzato dalla squallida idea di elargire concessioni autostradali a privati, vedi i Benetton, i Gavio, che vivono contando monete, montagne di soldi, nonostante ciò tu, società autostradale, ti permetti di chiedere i danni, i minimi danni come in questo caso, sfanculando ad esempio il rischio d'impresa che in una società seria dovrebbe far parte del gioco. Non è per i soldi, che non pagherò essendo assicurato, non è per un fatto economico che m'incazzo; no, è per il sistema, per questo marcio sistema che protegge, coccola, accarezza mastodontiche società private, lucrose sino all'inverosimile, sfacciatamente arroganti, senza freni, con una sconvolgente libido rispetto al lucro, una vergogna legalizzata. E tutti i giorni coglioni come me passano col telepass o si fermano ai caselli automatizzati udendo tra l'altro quella voce da gallina ricordante di ritirare la tessera ma, sublimemente, anche insufflante la certezza della presa per il culo, perenne, eterna.
Sono d'accordo che agli imbecilli, magari anche alticci e purtroppo pullulanti sulle strade, colpevoli d'incidenti provocati dalla propria dabbenaggine, vengano chiesti ingenti danni, multe e quant'altro; ma ad un osservante le norme del codice della strada, a cui per un'imperizia causata forse dal caldo, il fato ha riservato una giravolta in corsia, senza danni a persone, tu che gestisci il tratto autostradale non ti puoi rivalere per riparare una barriera! Perché se no suggerisci a noi tutti la conseguenziale domanda: ma allora che cazzo ci state a fare lì se non per lucrare? 

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