venerdì 10 novembre 2017

Pane e olio


Chissà per quale misteriosa sinapsi, ammesso che ne produca, la sindaca Silvia Chiassai (assai, assai!) della giunta di centodestra del comune di Montevarchi in provincia di Arezzo, ha deciso che i bimbi, le cui famiglie risultano morose per il pagamento della retta della mensa scolastica, dovranno accontentarsi di mangiare pane e olio. Attualmente sono per fortuna soltanto 6 su 380, ma il danno che scaturirà da questo insano provvedimento, al sapore unto di fascismo, è incalcolabile. 
Pare di vederli queste 6 piccole vittime mentre vengono separate dal resto dei compagni per trangugiare le fette di pane oliate, mentre tutto attorno a loro girano piatti di pastasciutta, carni e contorni. Una ghettizzazione morale e psicologica nefasta, indegna di un paese democratico. Un dolore che rimarrà scolpito dentro questi virgulti, scatenando chissà quali problematiche nel loro futuro. 
La sindaca si difende affermando che le famiglie sono morose non per povertà, bensì per la classica "furbizia arraffante" propria di molti contemporanei. 
E allora mi domando: invece di far scaldare le poltrone da culi oziosi e pagati per non fare una minchia tutto il giorno dei dipendenti comunali perché non mandarli finalmente a lavorare in giro con accertamenti, foto, indagini sul reale tenore di vita dei nuclei famigliari morosi? E nel caso s'accertasse la classica e oramai normale evasione, perché non recapitare multe colossali a questi incoscienti, preservando gli innocenti dal pubblico ludibrio? 
Ci vuole tanto signora Silvia Chiassai (assai, assai!) a mantenere uno stile lavorativo da sindaca normodotata? 

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