Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
lunedì 13 novembre 2017
Nessuno, proprio nessuno!
Guardatevi attorno, con circospezione: notate nulla? Nessuno tra coloro che, vista la fine della legislatura, sta per diventare ex parlamentare dichiara, o ha dichiarato qualcosa di simili a: "è stata una bella esperienza, mi sono messo a servizio del popolo; comunque credo che terminerò questa nobile attività, non ricandidandomi alle prossime elezioni."
Nessuno, neppure chi sta sullo scranno da più di dieci, vent'anni.
Uno scempio, una sventura nazionale!
Tutti sono a caccia della rielezione, molti dell'autorizzazione a candidarsi per l'ennesima volta, andando contro ad ogni logica, morale e dignità.
Nomi non ne voglio fare, se non quella di Pierfi Casini, attuale presidente della commissione sulle banche, il quale, pare, dovrebbe aver ricevuto l'ok all'ennesimo giro di valzer da parte del Bomba, preoccupato di non sollevare polveroni su Banca Etruria.
La storia si ripete in questo anomalo modo: il rappresentate del popolo, l'eletto, dovrebbe essere una persona al di sopra di ogni sospetto che, lasciando la propria attività lavorativa per cinque anni, al massimo dieci, si adoperi, inserito in un partito dell'arco costituzionale, per legiferare affinché la giustizia e la difesa del bene comune, migliorino.
E non solo nel parlamento assistiamo a questa invereconda ripetitività: corte costituzionale, lì ad esempio c'è tal Giuliano Amato, delfino di Craxi, ministro, presidente del consiglio, già lautamente pensionato, che continua nella sua attività sfidante le regole biologiche del tempo, corte dei conti, insomma: ovunque ci si giri, gli esempi non mancano.
Sappiamo, captiamo, come vadano realmente le cose: lobby attanaglianti, direttive di partito tramutanti molti di questi cosiddetti onorevoli, in anonimi pigiatori di tasti ossequianti ferree indicazioni indiscutibili di partito, l'insorgenza di innaturali e sfrenate passioni generanti maniacali cure verso il proprio orticello, ricerca scomposta di traguardi beneficianti casta e potere, personale e di coalizione.
Sono così tanti e molteplici i privilegi che la gran parte dei mille eletti viene trasformata in bimbi sugli autoscontri imploranti i genitori per rifare un altro giro, l'ennesima dimostrazione di come la politica del nostro paese sia esclusivamente mercificazione di valori da troppo tempo ridotti a paccottiglia.
In questi giorni si stanno scatenando smancerie vergognose per la tanto agognate riconferme, grettamente rivolte verso i padroni del vapore, ossia i segretari di partito e i loro viceré, i capogruppo.
Unici nel loro genere, occorre ribadirlo per sperare in un mondo migliore, sono i deputati e i senatori dei 5 Stelle: loro infatti, per regolamento, dopo due tornate elettorali se ne tornano a casa, chiunque essi siano, senza proroghe, senza dilazioni.
Una speranza per un avvenire migliore, per la dignità nazionale.
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