venerdì 20 ottobre 2017

Un pericolo per la democrazia



Da sempre ho riconosciuto la sua innata bellezza, la fragranza corporale con cui ravviva le tetre sedi istituzionali. Nel contempo però ho simultaneamente avvertito la pericolosità di sua Soavità  Mnemonica Maria Elena Boschi "Etruriana", arrivando in queste ore a definirla un pericolo per la democrazia, già malandata, italiana.
Rancorosa oltre ogni limite umano, determinata ad aumentare potere personale a scapito delle figure istituzionali che malauguratamente le ronzano intorno, codesta pregna di sé sta svilendo ogni regola, ogni rapporto politico, in nome e per conto della sua carriera, spingendosi oltre ogni confine, senza rispetto per nessuno. 
Le ultime vicende sono di una gravità inaudita: ha imposto un emendamento al veleno contro Bankitalia, fregandosene della pericolosità del gesto, visto che siamo in una situazione economica tale che anche un peto o uno sbadiglio potrebbero riportarci ad un passo dal default. 
Intendiamoci: Visco e Bankitalia hanno le loro enormi colpe, non avendo controllato come avrebbero dovuto, le spelonche eroganti soldi a chicchessia senza garanzie e venditori di spazzatura a poveri onesti, rovinando loro la vita, che normalmente chiamiamo banche. 
Non si era però mai visto che il Parlamento esprimesse una velata sfiducia nei confronti del massimo potere bancario del paese, perché costituzionalmente non è nelle sue mansioni. Tutto ciò è stato tramato e confezionato, senza avvisare il Presidente della Repubblica e il Premier. 
E' un attacco destabilizzante all'intera politica, ordito per vendetta, per detergere completamente il partito democratico da colpe che invece colpevolmente detiene, al fine di "immacolarsi" per la campagna elettorale già avviata, accentrando ogni rabbia, ogni recriminazione dei truffati verso Bankitalia, non immune da colpe anch'essa, come già detto. 
Non cito il Pifferaio a proposito perché, pare, che anch'egli, per ragioni sconosciute, lo penso ma non lo dirò mai e poi mai, sia sottomesso a questa zarina da Laterina, provincia di Arezzo.
La Bella Etruriana vuole salvare capra e cavoli, cavolacci nostri: vuole sviare le indagini sull'operato del padre, vice direttore di Banca Etruria in anni passati, rimanendo in una posizione di superiorità e, non contenta, aspirando a sempre più alti incarichi. E non gliene può fregar de meno di tutto il resto, compreso presidenti, regole, correttezza, sensibilità istituzionale. Il tutto annaffiato da comparsate in luoghi di sofferenza, di intelletto, di ricerca scientifica, scientificamente, scusate la ripetizione ma è per rendere la malsana idea, postate sui social che, modestamente, osservo e controllo da oramai tempo immemore. 
Una smaniosa bulimia di immagine e di politica senza pari. Una preparazione rigorosa, creata più mnemonicamente, da lì uno dei tanti soprannomi, che intellettualmente. Un presenzialismo unico credo in tutto il globo: si è imbucata ovunque persino al giuramento dei ministri, infatti visto che è sottosegretaria non ci sarebbe dovuta essere, al G8 sempre inquadrata per le naturali doti estetiche. 
Brama e vive per la visibilità, per il potere ed avendo terrore del giusto anonimato, che dovrebbe finalmente avvolgerla, è pronta e disposta a tutto per i suoi allarmanti obbiettivi. 
Concludo, ribadendo: la Bella Etruriana a mio parere è un pericolo per la democrazia.
Non dite poi che non ve l'avevo detto! 




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