lunedì 2 ottobre 2017

Udente


Attendendo l’orario per recarmi dal dottore, mi siedo su una panchina di un piccolo parco cittadino. Accanto a me giovani, giovanissimi, aspettano non si sa cosa parlando del più e del meno. Mi colpisce una di loro, una biondina si e no sedicenne, con giacca della tuta bianca, gonna non coprente quasi l’ombelico che intercala tra una parola e l’altra delle udibilissime bestemmie molto particolari. I discorsi ruotano attorno a quisquilie trasformate in macigni, forse insuperabili, che provocano discussioni forgiate su piattaforme scivolose. Comprare una giacca alla moda discutendo sul colore. Ecco il nocciolo. Mi rattristo perché avverto nella blasfemia un bisogno d’aiuto estremo per incamminarsi su un sentiero consono alla sua età e, soprattutto, costruttivo.

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