giovedì 14 settembre 2017

Stranezze


Strana la storia della legge che introduce il reato di propaganda fascista. 
Strana perché assomiglia tanto a un tentativo di tinteggiatura di una parete già colorata, scrostata dai troppi errori, di infondere cioè un'idea di sinistra oramai scomparsa da quel partito, e forse ovunque. 
Strano l'esporre questo cammeo senza oramai più storia, tentando di volere dimostrare che in fondo si è fatto qualcosa, anzi, tanto, dimenticandosi che non si è riusciti ad approvare leggi vere, di dignità come lo Ius soli, il biotestamento, il no ai vitalizi, a proposito: domani altre centinaia di cosiddetti eletti dal popolo ne acquisiranno i benefici.

E tutto questo per accontentare Angelino a cui non frega una ceppa di niente se non rimanere in tolda, visto che usa di questi paraventi non negoziabili, per lui, al fine di presentarli come successi politici.

Strano non capire che la democrazia va alimentata con conquiste serie, migliorative, non accostabili minimamente al divieto di vendere busti del duce, bensì nel riconoscere, ad esempio, che se un bimbo, una donna, un ragazzo sono nati su questo suolo, sono e devono considerarsi italiani; oppure poter far decidere a chiunque in merito alle cure ossessive, rimpinguanti le tasche di lobby tanto riconoscenti con lor signori, facendo scegliere, in piena coscienza, al singolo di bloccarle o no, in un giorno lontano, per una morte dignitosa e soprattutto naturale, evitando altresì carbonari viaggi alla DJ Fabo in Svizzera per terminare l'agonia.
Strana questa legge ninnolo che vorrebbe far dimenticare il jobs act, l'effusioni con Confindustria, la vergognosa cancellazione dell'articolo 18, i miliardi alle banche, i furti ai poveri risparmiatori, gli F35 del cazzo.
Nessuno dei soloni tinti di un rosso pallido ed emaciato ha tenuto però in considerazione il fatto che di allocchi in giro, per fortuna, ne restano ben pochi.



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