venerdì 25 agosto 2017

Ridere o ...


Vorrei tanto conoscere il tenente di Bari che si è fatto l'encomio da solo...

venerdì 25/08/2017
IL DOSSIER
Per il cippo, la festa, il video: è l’encomio facile della Finanza
FIAMME GIALLE - LODI UTILI A FAR CARRIERA, SPESSO SENZA MOTIVI “SPECIALI”. UN UFFICIALE SI È ASSEGNATO L’ONORIFICENZA DA SOLO

di Sarah Buono

In ambito militare l’encomio è di norma concesso per meriti speciali, che esaltano il prestigio del corpo di appartenenza. Possono fare la differenza in una carriera, contribuendo a promozioni e avanzamenti. Nella Guardia di Finanza la maggior parte degli encomi sono attribuiti ai militari impegnati in attività particolarmente complesse di contrasto all’evasione fiscale, alla criminalità, al traffico di droga. Ma non sempre l’encomio, attribuito con i toni pomposi tipici delle celebrazioni militari, premia attività eccezionali.
A Roma, per esempio il riconoscimento è stato assegnato per aver assolto “con incondizionato spirito di sacrificio e abnegazione, connotato da qualità di elevatissimo livello e da alto senso del dovere” al compito di “autiere”, più correntemente autista, “a disposizione del comando Reparti speciali”, come si legge nella lettera di encomio. Oppure per “la realizzazione di un distintivo d’onore per il personale impiegato negli uffici di diretta collaborazione con il ministero dell’Economia”. Impossibile? C’è chi, a Catanzaro, ha ricevuto un encomio per l’apporto fornito “a un laborioso esame di atti”. Non atti investigativi ma semplici documenti “da sottoporre a scarto non aventi più valenza operativa e giuridica”. Operazione conclusa “con la distruzione di 10 tonnellate di documentazione”.
Il problema è noto al punto che nel febbraio del 2014 il generale Francesco Tarricone, ai tempi direttore generale per il personale militare della Difesa, scrisse una circolare in cui sottolineava che “non di rado i superiori sono soliti tributare ricompense ai collaboratori esaltandone le qualità e l’impegno nell’assolvimento delle mansioni a essi devolute, per fatti nei quali non appaiono riscontrabili quei caratteri di straordinarietà ed eccezionalità richiesti”. Tarricone pochi mesi fa è andato in pensione. È cambiato qualcosa? No, ma da ambienti della Finanza emerge che a volte gli encomi premiano i militari inseriti nella macchina amministrativa, senza cui neanche le indagini sarebbero realizzabili.
Lo scorso giugno dieci finanzieri di Pisa hanno ricevuto un encomio per aver coordinato “con determinata ed entusiastica partecipazione gli eventi legati alla svelatura e alla benedizione del cippo in marmo intitolato ai Finanzieri pisani caduti nell’adempimento del dovere”. Nulla in confronto ai 17 e 16 militari che a Bologna, rispettivamente nel giugno e nel dicembre 2016, sono stati premiati per aver fatto parte di un gruppo di lavoro che si è occupato della festa dell’anniversario della fondazione del Corpo: “Per il propulsivo contributo personale nelle diverse fasi e incombenze che hanno caratterizzato la predisposizione e la realizzazione della commemorazione”. Un successo ottenuto “in particolare grazie alla realizzazione di alcuni accurati e coinvolgenti videofilmati allestiti con materiale d’epoca”.
In tempi di proteste No vax la prevenzione è importante, sarà per questo che un finanziere-infermiere a L’Aquila è stato premiato per “l’esecuzione delle diverse e complesse fasi inerenti all’incorporamento e le vaccinazioni degli allievi marescialli”.
Conta il benessere fisico, ma anche quello spirituale, tanto da giustificare un encomio solenne a Roma (scorso luglio), per il “capo servizio assistenza spirituale di un comando regionale”. Un uomo dalle “elevatissime virtù cristiane” e “sorretto da eccelse doti umane” che “si adoperava senza risparmio di energie nel fornire sostegno morale e religioso ai militari e alle loro famiglie, contribuendo a infondere fiducia e serenità nel superamento di problematiche personali e familiari”. Più che un cappellano militare, sembra un santo.
Anche a Genova si pensa alle “condizioni di vita dei propri appartenenti”: encomio solenne “per la predisposizione di un’articolata attività logistica finalizzata a istituire una foresteria da adibire al personale in fase di separazione o divorziato”. Un obiettivo “di straordinario rilievo in tema di benessere del personale” che contribuisce “ad accrescere il prestigio e l’immagine del Corpo nella sua capacità di corrispondente all’esigenza di accrescimento e di progresso delle condizioni di lavoro e di vita dei propri appartenenti”.

Insuperabile, infine, il tenente colonnello di Bari che, evidentemente colpito dalla propria attività di studio, si è autoconcesso un encomio, a sua firma.

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