Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
sabato 5 agosto 2017
La sfilata triste
C'erano tutti gli ingredienti ieri sera per trascorrere una serata spensierata in città: la sfilata delle borgate marinare per il Palio del Golfo di domani, tante persone in strada a godersi un lievissimo fresco notturno, tanti giovani impegnati nel rendere vivace e colorato il percorso dei carri che si è snodato nel centro.
Era tutto concluso, stava arrivando mezzanotte quando un giovane marocchino di 36 anni è caduto dalla terrazza della Cattedrale in via Veneto davanti al Bar Europa.
Ero seduto al bar e ho sentito un colpo sordo. Attimi di panico, folla di curiosi e la sensazione che la morte stava portandosi via il giovane. Una signora si è subito prodigata nel fare il massaggio cardiaco in strada, in attesa dei soccorsi.
Altre persone parevano guardare un film con distaccato interesse. Un imbecille ha addirittura detto che era da almeno un quarto d'ora che vedeva il poveretto, poi spirato al pronto soccorso, ciondolare in bilico avendo scavalcato la balaustra. Si è ben guardato dal segnalarlo alla polizia, come se nulla di tutto ciò gli appartenesse.
Pazzesco!
Amarezza, tristezza, senso d'impotenza svilente il valore della vita: si muore anche così, senza un perché o forse con tanti dolori, con poche emozioni, con sorrisi centellinati da un'esistenza senza traguardi, senza certezze.
Hamoudi Mekki si chiamava ed era senza fissa dimora, già colpito da un ordine di espulsione da parte del Questore della Spezia.
Tasso alcolemico 0,47 chissà perché si è lanciato nel vuoto. La solitudine di chi vede gli altri divertirsi? Il sentirsi inutile, fuori luogo?
Consideriamo ingombranti nostri simili scappati da casa loro, dimenticando che andarsene dalla propria terra, senza nulla, è un sintomo di disperazione. Quello che fa incazzare è che questo aspetto è oramai travolto dal pensiero generale corrente generatosi da messaggi mediatici, che lo straniero è principalmente un impiccio. Restiamo legati a campanilismi obsoleti, non comprendiamo appieno la fatica dell'abbandono totale di ogni affetto, di ogni valore, di molti che vivono senza colpa, una condanna dettata da lucro e violenza, che poi sono la stessa cosa.
Se uno si lancia da una terrazza o non è consapevole di nulla o è disperato. Non era concittadino. Forse qualcuno avrà lanciato un sospiro di sollievo. Hamoudi era una vittima di un sistema, concepito dalla malvagità umana. L'egoismo trionfa ovunque. Anche e soprattutto nelle morti apparentemente senza senso.
Riposa in pace fratello!
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